Reggio Calabria. Parte dallo Stretto la petizione per inserire la pedopornografia tra i crimini contro l’umanità. L’iniziativa è promossa dall’Osservatorio sui Diritti dei Minori, da dieci anni impegnato nella difesa e nella tutela dei minori, con interventi mirati a contrastare determinati fenomeni che coinvolgono i più piccoli. La petizione contro la “pedopornografia” è riuscita ad avere importanti partner istituzionali, tra cui il Comune di Reggio Calabria, la Provincia di Reggio Calabria, il Consiglio Regionale della Lombardia, la Provincia di Catanzaro e il Comune di Verona, enti pubblici chiamati a sostenere una battaglia per “dare una piena cittadinanza europea ai bambini”, come ha affermato il presidente dell’Osservatorio, Antonio Marziale, presente a Reggio Calabria alla firma della petizione.
[ad#ad-1]
Nello specifico si chiede alle Nazioni Unite, alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo, al Governo Italiano e al Parlamento Italiano, nonché a tutti gli organismi della società civile, che hanno a cuore i diritti dell’infanzia di promuovere con ogni mezzo e in ogni sede istituzionale, la qualificazione del delitto di pedopornografia a mezzo internet come “crimine contro l’umanità”. “Si tratta di un fenomeno che ha un volume d’affare ormai miliardario – ha dichiarato Marziale – e il grande successo lo deve proprio alla rete internet. Purtroppo non esiste ancora una normativa in grado di contrastare efficacemente questo crimine, pensiamo ad esempio che il Olanda è nato un partito dei Pedofili. Non è certamente questa l’Europa della quale vogliamo fare parte – ha proseguito Marziale – proprio per questo la petizione che proponiamo alle istituzione assume un alto valore morale”. Tocca all’avvocato Antonino Napoli, dirigente dell’ufficio legale dell’osservatorio, riepilogare i passi più significativi della normativa italiana a contrasto della pedofilia e pedopornografia, con le prime leggi del 1998 e successivamente del 2006, che hanno inserito il reato anche di detenzione di materiale foto e video. Presente alla momento della firma, anche il dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Calabria, Sergio Iannello, impegnato da anni nel settore della sicurezza telematica e al contrasto e prevenzione di tali fenomeni. “In Calabria – ha dichiarato il dirigente della Polizia – il compartimento regionale, per il reato di pedopornografia ha tratto in arresto 7 persone, denunciate 55, con un monitoraggio di 1815 siti, 91 sono state le perquisizioni effettuate, con 2 siti web sequestrati e 139 siti web esteri, proposti per l’oscuramento”. “E’ un lavoro prezioso quello portato avanti dall’osservatorio – ha affermato l’assessore alle politiche sociali del comune di Reggio Calabria, Tilde Minasi – aderire a questa petizione è un atto dovuto, di fronte a questo ignobile reato dobbiamo reagire concretamente”. Per Attilio Tucci, assessore provinciale alle Politiche Sociali “si tratta di un segnale di straordinaria positività”. Il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha concluso l’iniziativa affermando: “come istituzione pubblica, l’avvio di questa petizione dalla nostra città, rappresenta un motivo in più per impegnarci concretamente affinché gli sforzi dell’Osservatorio proseguano più fattivamente anche in altre sedi. Si tratta di un segnale – ha proseguito Scopelliti – che ci deve dare maggiore coraggio per far emergere e combattere con determinazione queste gravissime realtà. Le istituzioni – ha concluso Scopelliti – devono divulgare questi messaggi di legalità, la petizione è un’iniziativa valida, giusta e doverosa”.
(Roto San Giorgio)