Assemblea provinciale Pd. La relazione di Strangio

Reggio Calabria. Una lunga e articolata relazione del segretario, avv. Giuseppe Strangio, ha aperto i lavori dell’assemblea provinciale del Partito Democratico in corso di svolgimento nella sala Green di Palazzo Campanella. L’assise è stata convocata per un’ampia discussione sulla proposta del senatore Luigi De Sena in materia di sicurezza integrata e nuova questione meridionale. L’occasione ha consentito all’avv. Strangio di compiere un ragionamento politico articolato, a 360 gradi, in cui ha toccato una pluralità di questioni. “Si fatica ad arrivare alla fine del mese, le prospettive dei giovani sono molto più nebulose di quanto non lo fossero quelle dei loro genitori, venti o trent’anni fa – ha detto -. Cresce una percezione forte di insicurezza.

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Gli immigrati vengono visti come fonte di pericolo in un paese di emigranti. La globalizzazione in Italia produce un senso di paura e di smarrimento”. In questo contesto si colloca la necessità di rilanciare una nuova questione meridionale. Secondo Strangio, “molti italiani sembrano avere deciso che il Mezzogiorno è una insopportabile palla al piede. La ‘monnezza’, lo spreco di risorse pubbliche, la corruzione della politica, la gente che si limita a protestare. Sfiducia verso il Sud ha raggiunto i massimi da 150 anni”.
In questo contesto di profondi pregiudizi, il segretario ha riservato un passaggio della sua relazione a un aneddoto: “Un deputato PD dopo la sconfitta del 2008 avrebbe dichiarato: ‘Secondo lei avere un capogruppo che parla siciliano e l’altro che parla sardo ha aiutato?’”. Per Giuseppe Strangio, “la questione meridionale è una grande questione nazionale. La spesa nazionale verso il Sud è di 10 miliardi più bassa rispetto alle previsioni, la spesa nazionale pro capite al Nord è superiore del 28% rispetto al Sud”. “L’Italia non cresce sia rispetto alle nuove economie emergenti extraeuropee sia rispetto alle grandi democrazie europee – ha aggiunto -. L’Italia appare come il grande malato d’Europa. Dal 1997 al 2007 l’Italia è cresciuta del 15% meno degli altri paesi dell’area Euro. Nello stesso periodo la produzione industriale italiana è stazionaria, mentre in Spagna cresce del 14%, in Germania del 17%, di oltre il 40% in molti paesi dell’Europa orientale, come si legge nel rapporto Svimez 2008 sull’economia del Mezzogiorno”.
Eppure “nell’ultimo decennio la crescita è identica al Nord e al Sud. La modesta crescita del Centro-Nord è dovuta agli immigrati (Unioncamere 2008 dice 11 punti del pil totale nel centro-nord) ed ai meridionali, con la loro fuga di braccia e cervelli”.
Strangio è poi entrato nel merito della questione della sicurezza, snocciolando dati sulla percezione del senso di sicurezza che non ha esitato a definire “sconvolgenti”. Infatti, “al Centro-Nord si registrano 526 delitti per 10.000 abitanti contro i 367 delitti per 10.000 abitanti al Sud; mentre l’indice di criminalità ISTAT dal 1995 al 2006 registra un – 11% al Sud ed un + 45% al Centro-Nord”.
Il segretario provinciale ha poi evidenziato i pericoli che derivano dalla possibile destinazsione ad altri scopi di finanziamenti comunitari inizialmente destinati al Mezzogiorno, come i fondi Fas. Ha ricordato come sia in atto una profonda crisi del sistema politico-istituzionale, dettata in primo luogo dalla legge-truffa elettorale voluta dal ministro Calderoli. E successivamente si è soffermato sull’importanza di una politica che nasca dal basso e che veda i cittadini “protagonisti da Sud e non da sudditi”. In particolare, Strangio ha posto una serie di temi da sviluppare nell’azione politica del PD: “Occorre continuare a puntare sui voucher formativi, come ha fatto il Consiglio regionale; accelerare fortemente sul centro cuore, questione ormai urgentissima, che non può più essere procrastinata per nessuna ragione; proseguire nel percorso da noi avviato per l’istituzione della città metropolitana di Reggio Calabria; promuovere, come PD reggino, la raccolta delle 50 mila firme per una legge nazionale di iniziativa popolare per ripristinare le preferenze nella legge elettorale per il Parlamento”. E’ stata altresì rimarcata l’esigenza di “promuovere una alla fiscalità di vantaggio, con l’apertura al credito d’imposta e senza più incentivi a pioggia; avviare una discussione su un piano sulla casa che aggredisca gli immobili non finiti; avviare un’indagine antisismica sugli edifici pubblici, a partire dagli ospedali”. Per realizzare tutto ciò, ha detto il segretario del PD, è necessario avere un’idea di politica che sia “audace, autonoma e responsabile. E per far ciò la risposta può e deve partire dal Sud. Occorre un nuovo patto collettivo di cittadinanza: non il Sud contro il Nord, ma il Paese verso il futuro”.

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