Reggio Calabria. Via Gennaro Musella vittima della ‘ndrangheta. Si chiamerà così l’attuale via Apollo, quella strada a pochi passi dal Castello Aragonese dove la mattina del 3 maggio del 1982 l’imprenditore napoletano, ormai da anni trasferito a Reggio, saltò in aria. La ‘ndrangheta gli aveva piazzato una bomba sotto l’autovettura. È nel suo ricordo che la figlia, Adriana Musella, ha intrapreso da allora una lunga battaglia civile, combattuta con le armi della innata gentilezza e della ferrea determinazione, nella sua qualità di presidente del Coordinamento nazionale antimafia “Riferimenti”.
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È nel ricordo del padre Gennaro, ancora, che scelse la gerbera gialla come fiore simbolo dell’impegno civile contro tutte le mafie. La gerbera è il fiore di maggio che simboleggia la memoria e la rinascita su tutte le stragi consumate proprio a maggio, da Portella delle Ginestre ai Georgofili, da Emanuele Basile a Peppino Impastato, da Gennaro Musella a Capaci: nonostante i lutti e le violenze, la gerbera rinasce ogni primavera per trasmettere il proprio messaggio di vita. Ed è al ricordo di tutte le vittime delle stragi di maggio che è dedicata l’edizione 2009 della Gerbera Gialla, la diciassettesima, che ritorna a Reggio Calabria dopo avere portato il simbolo del fiore antimafia per tutta italia, dalla Campania alla Sicilia, fino a Verona.
L’edizione di quest’anno è stata presentata questa mattina dal Questore Carmelo Casabona, alla presenza del vicequestore aggiunto Mariella Russo dirigente dell’Ufficio relazioni col pubblico, di Adriana Musella e del sindaco Giuseppe Scopelliti. Il 3 maggio si terrà nel teatro comunale Francesco Cilea il Concerto della banda musicale della Polizia di Stato. Sarà il momento più alto della due giorni della manifestazione (alla quale parteciperà il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso), nel corso del quale saranno conferiti i premi “Gerbera Gialla”. Tra i premiati figurano: tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato (il premio sarà inviato al capo della Polizia o ritirato da un suo delegato); il prefetto di Napoli Alessando Panza, il procuratore aggiunto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria Michele Prestipino, il vice capo di Stato maggiore dell’Arma dei Carabinieri, il generale Arturo Esposito, la giornalista Maria Rosaria Capacchione. Per il tenente dei carabinieri Marco Pittoni, ucciso il 6 gennaio 2008 a Salerno, riteranno il premio i familiari.
Ricco anche l’elenco dei premi territoriali, tra i quali figurano gli uomini e le donne della Squadra Mobile reggina diretta da Renato Cortese, investigatori che con enormi sacrifici personali e familiari, pur avendo mietuto successi di rilevanza internazionale sotto la direzione di chi allo stato rappresenta quanto di meglio possa offrire l’intelligence del Paese, rimangono sempre ai margini dei riflettori, pronti a rimettersi al lavoro seguendo una nuova inchiesta. L’elenco dei premi territoriali vede anche il dirigente del Commissariato di Siderno, Luigi Silipo, e di quello di Lamezia, Giuseppe Cannizzaro; e ancora il comandante regionale Calabria della Guardia di Finanza, generale Gaetano Giancane, e il comandante del Ros dei Carabinieri di Reggio Calabria, tenente colonnello Valerio Giardina.
«È un evento significativo – ha affermato il Questore Casabona commentando la manifestazione – che attiene il ricordo dell’ingegnere Gennaro Musella, nei nostri cuori perché ha perso la vita per il contrasto alla criminalità organizzata». Il questore ha ricordato anche l’uccisione del vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, ringraziando poi il sindaco Giuseppe Scopelliti per la sensibilità e il conforto dimostrati dall’amministrazione comunale nell’organizzazione dell’evento.
Il primo cittadino ha offerto ad Adriana Musella, «abbiamo sempre aderito – ha ricordato Scopelliti – alle sue manifestazioni», l’omaggio forse più caro alla famiglia dell’ingegnere barbaramente trucidato. Quella via che fu teatro dell’esplosione sarà intitolata a Gennaro Musella. «Qualche giorno fa – ha annunciato il sindaco – abbiamo avuto riunione di giunta, che si è determinata di intestare l’attuale via Apollo a Gennaro Musella». Un’intitolazione che, per meri motivi burocratici, non potrà avvenire il giorno dell’anniversario dell’uccisione, la data del 3 maggio cadrà troppo presto per poter terminare tutto l’iter che è già stato inoltrato alla Prefettura, ma che secondo Scopelliti rappresenta un forte segnale simbolico: «Tra i mille e oltre nomi che entreranno nella nuova toponomastica, il primo è quello di un martire della ‘ndrangheta. Fin da quando militavo nel Fronte della Gioventù sentimmo il bisogno di partecipare alla prima manifestazione antimafia di Adriana Musella, perché l’antimafia – ha concluso Scopelliti – non appartiene né alla destra né alla sinistra». Commosso il ringraziamento a Scopelliti di Adriana Musella: «A lui la mia riconoscenza insieme a quella della mia famiglia».