Siderno. Le prospettive di sviluppo per la Locride, alla luce dell’istituzione dell’area metropolitana di Reggio Calabria, sono state al centro di un’iniziativa politica che si è svolta a Siderno e che è stata conclusa dal presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova. Il dibattito, moderato dal giornalista Aristide Bava, è stato introdotto da Maria Teresa Fragomeni, segretario del circolo PD di Siderno, che ha illustrato le ragioni dell’iniziativa al folto pubblico che ha affollato la sala della libreria Mondadori del centro commerciale “La Gru” della città ionica. Una scelta dettata dall’esigenza di spiegare alla gente che “la città metropolitana non toglie assolutamente nulla ai comuni della Locride, anzi prevede solo vantaggi in termini di maggiori competenze, risorse ed autonomia per il territorio ricadente nei confini del nuovo ente pubblico”. Ma quali sono le prospettive che si aprono per l’area della Locride dopo l’istituzione della Città metropolitana? Un quadro in questo senso è stato tracciato dal segretario provinciale del PD, Giuseppe Strangio. “Dalla Locride – ha detto – si sono levate delle voci che sono state di preoccupazione, legate alla mancata conoscenza di cosa succederà con l’istituzione di questo nuovo livello amministrativo, ma non di contrapposizione. L’Area metropolitana altro non è un modo nuovo di stare assieme, un nuovo patto di cittadinanza per i comuni del territorio di una provincia”. Il segretario provinciale, successivamente, si è soffermato su “quale differenza esiste tra l’area metropolitana e l’ente Provincia”. Ed ha spiegato che “il nuovo ente avrà competenze straordinariamente più grandi e dunque maggiori risorse. Il pericolo, pertanto, non è affatto rappresentato dall’area metropolitana. Il pericolo vero è invece quello che corre un Comune che decida di non aderire per aggregarsi a un’altra provincia e, così, a diventarne la periferia”. Secondo l’avv. Strangio “è velleitaria l’idea di istituire una provincia della Locride. Oggi, soprattutto sui giornali, si è aperto un dibattito che prevede l’accorpamento di alcune province che hanno fino a 400 mila abitanti: è del tutto improbabile, oltre che anacronistico, pensare di istituirne una nuova con 130 mila residenti”. Quanto poi alla perifericità di questo comprensorio della provincia di Reggio Calabria, il segretario del PD ha sottolineato che “la Ionica soffre di una grave marginalità già oggi, che l’Area metropolitana non è ancora partita. Ma l’Area metropolitana avrà competenza esclusiva in materia di pianificazione territoriale e reti infrastrutturali: dunque, sarà l’unico vero strumento per vincere l’isolamento di questo territorio. Bisognerebbe piuttosto aver paura che la Locride possa diventare la periferia di Catanzaro o di Vibo. E non esistono rischi per la soppressione di uffici giudiziari: l’amministrazione della giustizia è del tutto distinta e separata”.
“Forse – ha concluso Giuseppe Strangio – dovremmo imparare ad essere, nel nostro modo di ragionare, un po’ meno provinciali per diventare un po’ più cittadini metropolitani”. Al dibattito organizzato dal PD, a cui hanno fornito un significativo contributo numerosi rappresentanti del mondo politico, istituzionale, delle imprese, dell’associazionismo, è intervenuto successivamente il consigliere regionale Luciano Racco. Quest’ultimo ha sottolineato come l’area metropolitana rappresenti “una grande sfida, una scommessa sul futuro fatta da una classe dirigente ambiziosa, che non si accontenta di galleggiare ma vuole compiere uno scatto in avanti. Ed è su questa base – ha aggiunto Racco – che si possono innescare virtuosi processi economici e produttivi in grado di aiutare il tessuto imprenditoriale di questa zona”. Il deputato Maria Grazia Laganà, primo firmatario dell’emendamento al federalismo fiscale presentato alla Camera nel gennaio scorso su iniziativa del PD provinciale, ha raccontato alla platea i difficili passaggi del lavoro parlamentare. “Hanno fatto di tutto per boicottarla, in particolare l’Unione delle Province ha fatto presentare un emendamento soppressivo. È stata dura, ma ce l’abbiamo fatta, ancor più in un disegno di legge delicatissimo come quello sul federalismo fiscale”. Secondo l’assessore regionale Liliana Frascà, “il futuro e lo sviluppo della Ionica è sempre stato un rompicapo. Se guardo alle difficoltà che la Locride ha avuto in questi anni, non mi pare francamente che la questione centrale sia discutere sull’esistenza del tribunale. Abbiamo piuttosto il problema di creare vere chance di sviluppo per questo territorio. Noi pensiamo che l’area metropolitana possa essere una risorsa proprio per questo motivo. C’è bisogno di una più forte autonomia e di un’assunzione diretta di responsabilità da parte dei cittadini e della classe dirigente di questo comprensorio”.
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