Consorzi di Bonifica. Nucera: “Piana a rischio desertificazione”

Giovanni Nucera
Giovanni Nucera

A fronte delle serie problematiche delle attività agricole che operano sulla Piana di Gioia Tauro, una delle risorse territoriali primarie della Calabria, si sta delineando una situazione paradossale che evidenzia in tutta la sua gravità, l’assenza di strategie operative dell’amministrazione regionale in un settore nevralgico per l’economia dei Comuni dell’intero territorio pianigiano. Nonostante il commissariamento dei Consorzi di Bonifica, disposto dalla Regione ai fini del riordino di tali enti che gestiscono le acque e gli impianti irrigui dei fondi rurali, non è stata garantita una gestione oculata delle risorse disponibili ed un impiego ottimale del personale. Anziché operare per il risanamento, ponendosi l’obiettivo di recuperare risorse , sono state adottate delibere per il conferimento di nuovi incarichi con funzioni apicali, con la conseguente nomina di nuovi direttori, dell’area amministrativa, dell’area agraria e dell’area tecnica. Incarichi che potevano benissimo essere assegnati a figure professionali interne. Ed inoltre, sono stati praticati dalla Regione tagli di contributi di circa il 25%, che negli anni scorsi finanziavano gli stipendi degli addetti alla gestione dell’irrigazione ed è stata prevista una riduzione del finanziamento del nuovo piano di sviluppo rurale. Ci sono state inoltre “disattenzioni” dell’amministrazione regionale nei riguardi delle proposte ministeriali per la difesa del suolo; provvista e gestione delle acque a prevalente uso irriguo; salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente. Proposte che avrebbero potuto, se debitamente valorizzate, garantire finanziamenti, con ricadute positive in tutto il settore. Ma oggi l’aspetto più grave consiste nell’esiguo finanziamento previsto dall’Assessorato all’Agricoltura, solo 150 mila euro, del tutto insufficiente per far fronte ai danni provocati dal maltempo alla rete irrigua consortile ai fini del ripristino degli impianti che invece, secondo le perizie dei tecnici, richiederebbe l’impiego di ben 11 milioni di euro. In tali prospettive come non condividere le più che giustificate preoccupazioni dei componenti della Consulta del Consorzio di Bonifica Tirreno – Reggino, in ordine agli stati previsionali poco rassicuranti circa il ripristino della rete di canalizzazione delle acque, che potrebbe, se non venissero adottati gli opportuni provvedimenti, non garantire l’irrigazione a centinaia di ettari di terreno agricolo durante la stagione estiva. Con conseguenze devastanti per l’intero comparto agrumicolo del territorio, già fortemente penalizzato da modalità gestionali “sui generis” e scelte poco attinenti alle esigenze di riforma e rilancio dei Consorzi.
Ben altra impostazione gestionale si attende da parte dell’amministrazione regionale. Occorrono interventi immediati, risposte concrete alla situazione di emergenza determinata dall’annata più disastrosa dell’ultimo ventennio dal punto di vista climatico. Situazione che rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura della Piana, già duramente provata da forme di concorrenza sleale messe in atto dai paesi rivieraschi del Mediterraneo. Un settore senza una seria programmazione per la tutela e il rilancio dell’intero comparto agrumicolo, che non può certo contare su reti infrastrutturali e circuiti produttivi idonei per l’inserimento nei mercati nazionali e comunitari, con sufficienti livelli di competitività, nonostante l’ottima qualità dei prodotti locali. Sarebbe ora di operare una vera e propria inversione di tendenza per la valorizzazione di una delle risorse primarie della nostra provincia, mediante l’adozione di un piano programmatico che definisca obiettivi e impiego dei fondi da impegnare per il risanamento e l’ammodernamento del comparto agricolo e per la tutela ambientale delle superfici coltivate. Risorse da destinare ad opere concrete al servizio delle aziende agricole, più rispondenti alle esigenze e ai bisogni delle imprese e della tutela del territorio rurale. Agricoltura e turismo costituiscono i settori trainanti dell’intera economia regionale. Vi è l’obbligo istituzionale di ricorrere ad ogni possibile strategia, di innescare meccanismi che possano garantire lo sfruttamento di ogni “rivolo istituzionale” per la loro valorizzazione, non dimenticando mai che in molte aree territoriali esse costituiscono l’unica fonte di sostentamento per intere comunità.

On. Giovanni Nucera
Consigliere Regione Calabria

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