Dura replica della Minasi al laboratorio “Jan Palach”

“Siamo nuovamente costretti, nostro malgrado, a rispondere alle accuse che, puntualmente in questo periodo dell’anno ci vengono mosse, a mezzo stampa, dal laboratorio ‘Jan Palach’”. Così l’assessore comunale alle Politiche Sociali Tilde Minasi in merito alle dichiarazioni rilasciate agli organi d’informazione da alcuni componenti dello stesso laboratorio e dal consigliere comunale Giovanni Minniti. “Siamo alle solite – commenta Tilde Minasi -. Ogni anno il Jan Palach, ricerca il proprio quarto d’ora di celebrità scagliando critiche immotivate contro l’Amministrazione comunale ed in particolare contro gli uffici dell’assessorato che dirigo. E’ impensabile dover vedersi attribuire determinate colpe da chi sostiene di essere vicino a coloro che vivono ‘il dramma degli sfratti e dell’emergenza abitativa’: quanto dichiarato, infatti, più che un reale supporto alle difficoltà delle famiglie palesa solamente una totale impreparazione sulle procedure che contraddistinguono il meccanismo dei contributi alloggiativi. Abituata alle annuali esternazioni del Laboratorio, mi ero anche confrontata con il consigliere Minniti, spiegando, per l’ennesima volta, lo svilupparsi dell’iter cosicché si potesse evitare di ottenere un minimo di visibilità sfruttando proprio i disagi delle fasce più deboli della popolazione, alle quali noi siamo vicini quotidianamente e non certo, di facciata, una volta l’anno. A quanto pare, invece, è necessario chiarire ulteriormente determinati passaggi, e farlo attraverso gli organi d’informazione in modo che tutti, in particolar modo le famiglie tirate in causa, vengano a conoscenza della situazione attuale senza apprenderne solo quella parte che al Jan Palach conviene venga manifestata. Innanzitutto partiamo dal bando che, dovrebbero saperlo Minniti e i suoi collaboratori, esce a fine anno ed in questo caso alla fine del 2008 con riferimento al 2007. Un lavoro duro per gli uffici preposti che, pur a fronte di oltre 3000 domande, sono riusciti a stilare la graduatoria definitiva nei tempi stabili per legge. Infatti, la graduatoria è stata mandata alla Regione il 19 maggio del 2008. I fondi sono arrivati al Comune solo il 30 marzo di quest’anno. Perché nessuno del Laboratorio ha messo in luce i ritardi dell’Ente Regione, che avrebbe solo dovuto compiere un trasferimento di denaro? In questo arco temporale caratterizzato da un’evidente lentezza non imputabile all’Amministrazione comunale, che anzi ha provveduto a sviluppare per tempo il lavoro, i cittadini da loro strenuamente difesi avevano forse magicamente meno bisogno di aiuto o sostegno? Hanno forse avuto meno bisogno le persone di anno in anno escluse e delle quali mi sembra il Laboratorio non sia preoccupato dal momento che è stata presa alcuna posizione contro le decisioni della Regione? Ma torniamo alle somme. Intanto, dopo l’arrivo dei soldi in Banca d’Italia a fine marzo, questi sono entrati in disponibilità del Comune a metà aprile circa: dovendo procedere al pagamento di migliaia di contributi è normale che tutto non potesse essere assolto nell’arco di qualche giorno. Ma ciò magari sfugge ai paladini del Jan Palach, che sembrano poco informati quanto meno sulle procedure bancarie, e sembra vogliano dimenticare che, comunque, l’iter dei pagamenti ha già preso il via. Ed ancora – prosegue l’assessore Minasi – vediamo aggiungersi un’ennesima voce all’elenco delle proposte che, ogni anno, il Laboratorio ci suggerisce per migliorare la situazione: tutte idee dimenticate dagli stessi promotori soltanto poche ore dopo la loro formulazione. E’ incredibile, perciò, leggere che sarebbe necessario costituire un coordinamento per la Legge 431/98 per ‘interfacciarsi con chi vive quotidianamente questo problema’. Proprio l’aver spiegato al consigliere Minniti le difficoltà, i ritardi della Regione pur a fronte della graduatoria prevenuta e tutti i meccanismi che, con nostro profondo dispiacere ma non certo con nostra colpa, contribuiscono a rallentare un processo, traduce a mio avviso, invece, un contatto costante con i problemi della comunità e la volontà di risolverli nonostante gli ostacoli. E’ per questo che invito anche il consigliere provinciale Tina Tripodi ad occuparsi dei propri settori di competenza, e se ritiene che i problemi dei contributi alloggiativi rientrino in questi ultimi, che possa almeno avanzare proposte costruttive non rivolte solo a giudicare erroneamente e a priori il lavoro dell’Amministrazione e dell’assessorato, ma indirizzate concretamente ad aiutare le famiglie”.

(Roto San Giorgio)

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