La sanità calabrese, “un viaggio contromano in autostrada”

La sanità calabrese, è ormai sempre più sotto il “fuoco incrociato” delle minacce di commissariamento e le battute al vetriolo. Solo in mattinata ieri il Governatore Agazio Loiero aveva finito di rispondere al leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro replicando che “Prima di dire le cose come stanno, dovrebbe almeno conoscerle e non parlare per sentito dire”. Nelle stesse ore il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, tornava a parlare di sanità calabrese come di “un caso molto emblematico”. Ma non solo. Nei confronti della Regione Calabria “è chiaro” che il governo “deve cominciare ad applicare la sanzione”. Perché, “C’è una parte del nostro Paese, dice , che non gode delle stesse prestazioni e degli stessi diritti di cui gode un’altra parte del Paese e l’inefficienza che caratterizza alcuni servizi socio-sanitari regionali nell’Italia centrale e meridionale ha raggiunto livelli insostenibili dal punto di vista della finanza pubblica, della coesione nazionale, e soprattutto per i cittadini”. Il ministro chiosava il suo discorso paragonando la Calabria della sanità, a “colui che da tempo viaggia contromano in autostrada e non gli facciamo la multa perché non ha la targa, nel senso che la contabilità più o meno non c’è e l’abbiamo ricostruita molto per tradizione orale”. Da qui l’ultimatum. Entro il 15 giugno, ha detto, “devono portarci gli atti concreti utili a rimuovere la possibilità di un commissariamento, altrimenti il 30 giugno il tavolo tecnico Stato-Regioni dovrà presentarci la situazione oggettiva che riscontrerà”.

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