In merito alle imminenti elezioni per il rinnovo dei Rappresentanti dei Dottorandi in seno alla Scuola di Dottorato, la sezione di Reggio Calabria dell’Associazione Italiana Dottorandi e Dottori di Ricerca (Adi-Rc) avverte l’esigenza di comunicare ai propri Soci Adi, alla comunità dei dottorandi ma anche all’intera comunità accademica, un disagio diffuso riguardo la scarsa considerazione che, ancora una volta, viene riservata alla figura del “dottorando” da parte delle Istituzioni accademiche. L’ultimo avvenimento in ordine di tempo riguarda la pretesa, da parte delle autorità accademiche, di calare dall’alto un appuntamento elettorale che coinvolge ben duecentoquaranta dottorandi dell’Ateneo Mediterraneo senza che gli stessi siano consapevoli dell’esistenza della “Scuola di Dottorato” e delle sue finalità e soprattutto senza che nessuno conosca i risultati prodotti, gli obiettivi raggiunti e le politiche programmate in due anni di vita a favore dei dottorandi (e non solo) e a favore di una maggiore valorizzazione dei corsi di dottorato che forse si stanno snaturando. Si potrebbe anche accennare allo scarso preavviso che i dottorandi hanno avuto circa le succitate elezioni che ha di fatto impedito la divulgazione corretta della notizia ed ha negato ai dottorandi la possibilità di organizzare manifestazioni, dibattiti ed incontri di confronto sul tema della ricerca e del ruolo del “dottorando/dottore di ricerca” nel nostro Ateneo, rendendo in buona sostanza impossibile una partecipata e condivisa emersione delle candidature e delle istanze dei giovani ricercatori in formazione. Infatti, considerata l’unicità che i dottorandi hanno di eleggere loro rappresentanti in un Organo istituzionale dell’Ateneo, Adi-Rc – unica Associazione italiana di categoria – pur riconoscendo la necessità di procedere al rinnovo dei tre rappresentanti in scadenza ma non ravvedendo l’esigenza di procedere in tempi strettissimi all’espletamento delle elezioni, inviava in data 27 aprile scorso una lettera al Rettore, al Direttore della Scuola e al Responsabile del Servizio Ricerca chiedendo una proroga dei tempi a data da definire e comunque entro e non oltre la fine di giugno per i motivi di cui sopra senza ottenere alcun riscontro. È chiaro, invece, che sarebbero stati quanto mai opportuni, non solo adesso ma in tutti questi mesi, incontri e dibattiti finalizzati proprio a concedere ai Dottorandi la possibilità di confrontarsi sulle condizioni di vita del dottorando (soprattutto senza borsa), sui servizi offerti e sulla spendibilità del titolo. Ancora una volta i giovani ricercatori in formazione dell’Ateneo reggino registrano un grande senso di impotenza rispetto ad iniziative che, pur riguardando i dottorandi, non li rendono partecipi dei processi decisionali. Per tutte le ragioni di cui sopra, il Consiglio Direttivo di Adi-Rc all’unanimità ha deciso di manifestare il proprio dissenso rispetto alla situazione attuale non partecipando a questa tornata elettorale. Pertanto si chiede al Magnifico Rettore, fino ad oggi attento alla costruzione di un dialogo collaborativo con l’Adi-Rc, la (ri) pubblicazione di un Decreto Rettorale che faccia ripartire da zero l’intero processo. Adi-Rc auspica che l’intera comunità dei Dottorandi prenda una posizione ferma e decisa in merito facendo valere i propri diritti.
Il Consiglio direttivo Adi-Rc