Sospesi nel pomeriggio di ieri i lavori della seconda Commissione del consiglio regionale della Calabria. All’esame proprio il Bilancio in vista delle sedute consiliari del 21 e 22 maggio. Dopo alcune ore i lavori sono stati interrotti quando è stata presa in esame una norma, riferita all’aumento dell’Irap che prevede un incremento dello 0,92% della tariffa, ossia il limite dell’imposizione massima. Numerose le proteste dei consiglieri di centrosinistra nei confronti del ministro Sacconi e del centrodestra calabrese. Adamo, Racco e Guerriero parlano di richiesta di “commissariamento della sanità calabrese per evidenti scopi di propaganda elettorale”. “Non può – hanno aggiunto – il Consiglio regionale farsi carico, facendola pagare ai calabresi, dell’applicazione dell’aliquota massima consentita dall’autonomia fiscale, a fronte di un disavanzo finanziario nella sanità la cui dimensione doveva essere accertata e certificata dall’advisor nominato dal Governo Berlusconi e pagato dalla Regione”.”Il Consiglio regionale – hanno spiegato – è pronto ad assumersi ogni responsabilità, ma anche il Governo ed il centrodestra calabrese debbono essere responsabili e non giocare sulla pelle dei cittadini calabresi ai quali lo Stato destina la quota pro capite più bassa delle risorse finanziarie finalizzate alla sanità in Italia, mentre per altre regioni, che pure hanno registrato un disavanzo superiore a quello calabrese, non solo non sono stati attivati i commissariamenti, ma il Governo, addirittura, ha contribuito, in maniera consistente e con proprie risorse, a risanarne il debito”. La proposta di sospendere i lavori è stata fatta dall’assessore Demetrio Naccari Carlizzi e condivisa da tutti i consiglieri. Intanto non mancano le repliche dal centro destra. “Esprimiamo criticità e disagio nei confronti della scelta operata dalla Giunta regionale di ripianare il disavanzo della sanità attraverso l’aumento dell’imposizione fiscale afferente Irap ed Irpef”, dicono i consiglieri regionali Alessandro Nicolò, Salvatore Pacenza, Antonio Pizzini e Alberto Sarra,dell’opposizione. “Fatto ancora più grave, si colpiscono i ceti sociali più deboli con l’introduzione di ticket sui farmaci e sulle prestazioni ospedaliere. Ci si trova dinanzi a soluzioni estemporanee ed inefficaci, a fronte di una situazione che richiederebbe una programmazione di rientro del debito, razionale e adeguata, in conformità al profilo sociale ed economico della Calabria”.
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