Quanto sta accadendo nel settore dei trasporti calabresi è da addebitare ad una politica sindacale ed istituzionale miope, attuata nel passato, ed oggi inevitabilmente, aggravata da una crisi dell’intero sistema economico e produttivo. Mentre il sindacato, in tutte le componenti, oggi si affanna a mantenere viva l’attenzione sulla cosiddetta Vertenza Calabria, (due scioperi e due manifestazioni di piazza e la previsione di nuove azioni di lotta) lo stesso registra gravi, incrociate accuse, tra gli attori principali, (vedi dichiarazioni del Presidente FS Cipolletta e dell’Assessore Regionale Naccari) che gettano forti preoccupazioni sul futuro del diritto alla mobilità di migliaia di calabresi. Anche se la Vertenza Calabria interessa prioritariamente il settore ferroviario del gruppo FS, con il quale è in atto un vero braccio di ferro, soprattutto in termini di relazioni industriali, non si possono tuttavia sottacere le altre realtà su rotaia esistenti nella nostra regione, che a nostro avviso sono notevolmente arretrate e gestite politicamente in modo del tutto discutibile. Ci riferiamo alla S r L Ferrovie della Calabria, dove, dalle denunce pervenute al sindacato, anche da parte dei Comitati dei pendolari, emerge una situazione al quanto pesante in termini di diritto alla mobilità e dove il sindacato è stato costretto a ricorrere più volte alla magistratura ordinaria, tanto che proprio nei prossimi giorni il Tribunale di Cosenza dovrà esprimersi su alcuni episodi interessanti altrettanti lavoratori , rei di aver aderito ad azioni di lotta la cui legittimazione era stata sancita dalle Autorità istituzionali preposte e per contro contestata dal management delle F d C . Per questo la FAST-FerroVie è fortemente preoccupata , nel registrare, appunto, una strategia di recesso e deriva “democratica” nelle relazioni industriali tali da farci pensare ad una logica discriminante che trova la nostra regione soccombente rispetto ad altre realtà territoriali. In definitiva se il Governo regionale non si svincola da lacci e laccioli, richiamando a se il diritto alla verifica e al potere di coordinamento operativo, ingiungendo a quanti gestiscono la mobilità sul nostro territorio a farlo in modo corretto e rispettoso dei diritti dei calabresi, non potremo che continuare ad elencare fatti, misfatti ed arroganze di una pseudo classe manageriale che continua ad essere in tutt’altre faccende affaccendata. La Regione Calabria ed il Governo nazionale, dovranno spiegare agli imprenditori calabresi ed ai cittadini tutti, oltre che all’utenza passeggeri, del perché si sta annientando l’intero sistema merci legato a Trenitalia-Cargo, con la soppressione di Impianti e corse treno, con il risultato di una forte recessione nel trasporto delle merci in Calabria e le conseguenze facilmente immaginabili.
Il Segretario generale Calabria
FAST-CONFSAL
Vincenzo Rogolino