Giovanni Nucera al fianco delle strutture sanitarie private

Giovanni Nucera
Giovanni Nucera

La Regione Calabria è una regione dalle mille emergenze, fra l’altro confermate dagli ultimi dati Istat relativi alle condizioni sociali ed economiche delle diverse aree territoriali della Calabria, da cui emergono con estrema crudezza elementi comuni, per nulla rassicuranti sul progressivo impoverimento delle fasce sociali medio basse che rischia di divenire drammatico a causa dei recenti provvedimenti in materia di politica sociale e soprattutto sanitaria. I tagli alla spesa sociale, la reintroduzione dei ticket sanitari, gli inasprimenti fiscali relativi ad Irpef ed Irap previsti dalla manovra di bilancio produrranno effetti devastanti se non verranno adottati i necessari correttivi per non far gravare eccessivamente sulla comunità calabrese lo stato di vera e propria emergenza non solo nel settore sanitario ma anche in altri comparti dell’economia regionale, sempre più in crisi. Una realtà, quella sanitaria, intrisa di rivendicazioni e vertenze senza soluzioni di continuità, che hanno interessato le categorie sanitarie pubbliche e quelle private soprattutto in ordine ai vuoti operativi nella gestione di situazioni pregresse.
Un contesto in cui riscontriamo l’ennesimo stato di vera e propria emergenza che stavolta riguarda le strutture sanitarie private della provincia di Reggio Calabria, non nuove purtroppo a manifestare apertamente le gravi difficoltà economiche in cui versano a causa dei mancati accreditamenti da parte della Regione Calabria relativi alle prestazioni erogate negli anni scorsi. Strutture che rischiano la chiusura con conseguenziali licenziamenti degli operatori sanitari che lavorano nel settore. Allo stato attuale la mancata percezione dei corrispettivi per le prestazioni erogate e risalenti in acuni casi addirittura al 2003, determinerebbe l’impossibilità oggettiva di rendere operative le strutture e quindi garantire ai cittadini le prestazioni a cui hanno diritto. Una questione che incide sul futuro, sul lavoro, sull’esistenza stessa di decine di laboratori. L’angoscia quasi palpabile espressa dal dott. Scordino e dal dott. Cassone e che traspare dai contenuti della missiva inviata ai massimi organi istituzionali, costituisce la manifestazione esteriore più significativa di una forte disillusione e nel contempo di aspettative esternate dagli enti competenti solo in manifestazioni pubbliche e non in strategie definite, in atti di gestione diretta e capaci di risolvere condizioni di disagio estremo.
Il mancato rispetto degli impegni assunti dall’esecutivo regionale rischia di produrre effetti devastanti per l’Utenza. Inevitabili le ripercussioni negative soprattutto per le categorie sociali più bisognose, considerati i tempi di attesa delle strutture pubbliche, se si dovesse giungere ad una seria limitazione dell’erogazione dei servizi sanitari primari. Servizi sanitari spesso garantiti proprio dall’attività delle strutture private accreditate alle quali bisogna riconoscere e legittimare sul piano professionale il ruolo di grande rilevanza nel settore. Ciò dovrebbe far riflettere e porre la classe politica dinanzi all’esigenza prioritaria di giungere ad una vera svolta. Vi sono state fasi, relative al piano di rientro dal deficit sanitario, in cui il Capo dell’Esecutivo regionale ha “invocato” soluzioni condivise per la definizione di “un percorso istituzionale risolutivo”. Ed alla luce degli ultimi avvenimenti, alle posizioni discordanti all’interno della sua maggioranza, alle previsioni di un imminente commissariamento della sanità calabrese, sarebbe il caso di dar luogo ad una inversione di tendenza mediante il ripristino della posizione di centralità del Consiglio Regionale. Solo attraverso i lavori assembleari si potrà definire la metodologia di un cambiamento radicale del comparto sanitario, che dovrà costituire oggetto di un dibattito serrato ma improntato ad un confronto costruttivo, contraddistinto dal rispetto della naturale logica assembleare di contrapposizione dialettica tra maggioranza ed opposizione al fine di tradurre in provvedimenti normativi strategie ed istanze per una soluzione condivisa degli interessi primari della collettività regionale.

on. Giovanni Nucera
consigliere Regione Calabria

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