In questi mesi il Prof. Sante Foresta, Architetto ed Urbanista, Dottore di ricerca in “Pianificazione territoriale” e Master in “Economics” presso la Northeastern University di Boston, Ricercatore universitario di Urbanistica e docente di “Programmazione e pianificazione dello spazio europeo” presso il Corso di Laurea in “Urbanistica” di Reggio Calabria, è ripetutamente intervenuto nel dibattito sul tema di Reggio città metropolitana.
Dati la puntualità ed il carattere stimolante ed innovativo delle sue riflessioni disciplinari, a seguire la pubblicazione del nostro Dossier curato da Antonio Maria Leone, dopo le ultime modifiche apportate il 29 maggio scorso alla Legge urbanistica regionale della Calabria provvedimento collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2009, ho chiesto a Sante Foresta un contributo per la nostra Rubrica.
Oggi lo pubblichiamo volentieri sottoponendolo all’attenzione dei Lettori di Newz.it. (EC)
Riflessioni sugli strumenti per Reggio di Calabria Città Metropolitana
di Sante Foresta
L’istituzione di Reggio di Calabria Città Metropolitana impone una riflessione sugli strumenti (comunali, provinciali e regionali) legislativi, di pianificazione e di programmazione in essere o in avanzata fase di elaborazione. Volutamente parliamo di Città di Reggio di Calabria attribuendo al “di Calabria” un significato recentemente per troppe volte dimenticato: Reggio, la più grande tra le Città della Calabria, per abitanti e superficie territoriale, comunque.
In particolare l’attenzione non può che essere rivolta agli strumenti aventi tre diverse tipologie: legislativi, pianificatori, programmatori.
Per quanto riguarda gli strumenti legislativi ci si riferisce alla Legge Urbanistica Regionale per due ordini di motivi:
- la Legge anche con le ultime modifiche apportate a maggio nell’ambito del Collegato alla manovra di bilancio 2009 non tiene in nessun modo conto delle prospettive per l’Area dello Stretto;
- la parte relativa alla Programmazione d’Area, che appare, diremo di seguito il perché, la più coerente per guidare le scelte urbanistiche rimane invariate. È solo il caso di ricordare che le ennesime modifiche alla Legge Urbanistica Regionale sono state apportate dopo l’istituzione di Reggio di Calabria Città Metropolitana. Eppure nello stesso Collegato sono comparsi emendamenti approvati in Consiglio Regionale che per rilevanza strategica possono ritenersi inesistenti rispetto alla Città Metropolitana.
Per quanto riguarda gli strumenti di pianificazione ci si riferisce a:
- Livello comunale:
- certamente oggi appare del tutto evidente come lo strumento di pianificazione più adeguato, rispetto alle modifiche degli assetti istituzionali riguardanti Reggio di Calabria, sia il Programma d’Area se inteso quale strumento per la definizione dei processi di trasformazione che dovranno interessare l’area urbana di Reggio di Calabria da intendersi estesa quanto meno ai Comuni limitrofi ed a quelli che con la Città comunque hanno relazioni di contesto e gravitazionali per servizi e attrezzature;
- il Piano Strategico di Reggio di Calabria dovrebbe, a questo punto, essere in parte oggetto di una significativa revisione in grado di valutare gli effetti e gli impatti di nuove e diverse strategie coerenti con il nuovo ruolo della Città e con gli strumenti finanziari che potrebbero contribuire alla realizzazione di opere in grado di “regolare” il processo di trasformazione.
- Livello provinciale:
- il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, ancora in una fase embrionale, è tra gli strumenti di pianificazione, quello che maggiormente dovrebbe essere oggetto di revisioni significative in grado di ridisegnare gli assetti attuali della provincia, quelli di medio periodo della Città Metropolitana e quelli di lungo periodo dell’Area metropolitana.
- Livello regionale:
- il Quadro Territoriale Regionale, anche esso in una fase non definitiva, nelle versioni fino ad oggi rese disponibili attraverso la rete e nelle presentazioni avvenute nelle Città capoluogo di Provincia, non disegna uno “scenario strategico” per Reggio di Calabria a seguito dell’istituzione della Città Metropolitana. Eppure, comunque, Reggio di Calabria, come riportato nelle carte storiche della De Agostini, è da sempre la più grande e la più estesa delle Città calabresi e per la stessa, più che per tutte le altre, anche senza chiamarsi Città Metropolitana, avrebbe potuto essere ipotizzato uno scenario a valenza strategica e regionale sicuramente di rango diverso rispetto a Catanzaro-Lamezia, da tempo unite solo da ciò che resta di un principio di insediamento lineare di attività produttive ormai de localizzate altrove, a meno che non si voglia considerare un grande centro commerciale come elemento di integrazione urbanistica. Di rango diverso rispetto anche a Cosenza – Rende, che in termini dimensionali non paragonabili e in termini di sistema infrastrutturale vedono la sola presenza dell’autostrada rispetto alle quatto componenti, autostradale, ferroviaria, aerea e portuale di Reggio di Calabria.
- Il Piano Regionale dei Trasporti, che dal 2005 giace in Consiglio Regionale, che certamente nella sua prima stesura non teneva conto della Città Metropolitana, se è ancora in corso l’iter di approvazione in Consiglio, dovrebbe essere oggetto di una profonda revisione per tutto ciò che riguarda il sistema infrastrutturale dello Stretto.
Sono fin qui sette gli strumenti da sottoporre a profonde e significative revisioni, ma abbiamo anche altro, forse la parte più significativa perché costituisce non solo il riferimento programmatico, ma anche il modo attraverso il quale potrebbero essere finanziate una serie di opere funzionali alla reale istituzione della Città Metropolitana, si tratta dei Programmi Operativi 2007-2013: cofinanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dal Fondo per le Aree Sottoutilizzate.
Nel dettaglio:
a) Il Programma Operativo cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale dovrebbe essere oggetto di profonde e significative modifiche/integrazioni in almeno due Assi: l’Asse VI relativo a “Reti e collegamenti per la mobilità” e l’Asse VIII relativo a “Città, Aree Urbane e Sistemi territoriali”. Nessuno dei due Assi, ovviamente, contempla la Città Metropolitana ne, tanto meno, la creazione di una sistema territoriale tale da lasciare intendere che, comunque, Reggio di Calabria sia stata considerata come la Città più grande e la più importante tra le Città Calabresi. Infatti Reggio di Calabria è considerata come “… Al nodo di Gioia Tauro si affiancano i quattro nodi strategici di Reggio Calabria (al centro dell’Area Metropolitana dello Stretto e in grado di assumere valenza di nodo intermodale passeggeri a scala internazionale), di Lamezia Terme (nodo di interscambio multimodale rappresentativo dell’intera regione in ragione delle dotazioni infrastrutturali e della posizione baricentrica), di Sibari-Corigliano e di Crotone (per le potenzialità legate alla portualità, alla posizione di crocevia tra Ionio e Tirreno, di porta di accesso verso l’Est e i Balcani).” Nodo strategico che affianca Gioia Tauro! Sebbene la Città di Reggio di Calabria sia tenuta nella dovuta considerazione, nel Programma appare sempre come “Area Metropolitana dello Stretto” quasi come per inclusione della Città nell’Area piuttosto che dell’Area in riferimento alla Città. Sono due logiche diverse, la prima privilegia la Città nei rapporti con l’Area, la seconda “usa” la dimensione della Città per concentrare l’attenzione sull’area. Per chi è chiamato a pianificare le differenze tra le due logiche è del tutto evidente. Certamente, comunque, non è presente un sistema a quattro livelli, stradale, ferroviario, portuale e aeroportuale con al centro la Città di Reggio di Calabria, che invece, per effetto dell’istituzione della Città Metropolitana non può che essere il baricentro del sistema e il polo ordinatore delle funzioni.
b) L’Asse VIII prevede tra gli strumenti programmatici per l’attuazione del Programma i Progetti Integrati di Sviluppo Urbano. Le Città saranno chiamate, fino al 2013 abbiamo tempo, a partecipare a un bando per l’assegnazione delle risorse finanziarie. Ma se Reggio di Calabria è l’unica Città della Calabria ad essere Città Metropolitana non sarebbe forse il caso di modificare l’Asse VIII e prevedere un finanziamento ad hoc di un Progetto Integrato di Sviluppo Metropolitano? Ciò consentirebbe alla Città di essere in tempi brevi beneficiaria di finanziamenti comunitari in grado di attivare da subito un serio processo di trasformazione e adeguamento funzionale alla nuova realtà istituzionale.
c) Un ragionamento analogo a quello dell’Asse VIII si potrebbe fare per i Progetti Integrati di Sviluppo Regionale e Locale. In questa nuova tipologia di PIT, rispetto al 2000-2006, si potrebbe collocare in forma diretta un Progetto Integrato di Sviluppo Regionale con al centro la Città di Reggio di Calabria.
d) Ragionamenti molto simili possono essere fatti sul Programma Attuativo Regionale cofinanziato dal Fondo per le Aree Sottoutilizzate, sempre per gli Assi VI e VIII. In questo caso solo per citare i Porti nel PAR FAS 2007-2013 compare: “La Linea di Azione prevede il potenziamento di alcuni dei principali porti della regione (Crotone, Corigliano, Vibo Valentia) che presentano le necessarie condizioni per competere sul fronte degli scambi merci a scala internazionale e interregionale.” Ma non compare il Porto di Reggio di Calabria, serve una revisione?
e) Sempre nel PAR FAS 2007-2013, tra le 28 Azioni Cardine identificate non sarebbe forse il caso di prevedere, oggi, un’Azione Cardine” interamente dedicata a Reggio di Calabria?
Siamo arrivati a dieci strumenti da revisionare e ci fermiamo, la lista potrebbe continuare, le considerazioni pure, ma in una nota così breve ciò che vorremmo fosse chiaro è solo che la Città di Reggio deve diventare prima di tutto “di Calabria” nel senso che gli strumenti, per i quali si ritiene utile una revisione, avrebbero dovuto / dovranno essere realmente finalizzati allo sviluppo della Calabria e della Città di Reggio quale parte significativa e strategica del territorio regionale anche in assenza di una Legge che la eleva al rango di Città Metropolitana.
(rubrica a cura del prof. Enrico Costa)