Reggio Calabria. Fa un certo effetto sentir dire da una brasiliana “doc” di Rio de Janeiro che vive e lavora in una città celebrata anche e soprattutto per la sua spiaggia, la mitica “Copacabana”, «quanto è bello il mare e la spiaggia di Scilla, che meraviglia l’acqua cristallina della costa ionica». Per Monica Nicola, evidenti le sue origini italiane, di passaggio in città dopo una serie di contatti professionali a Roma e in Sicilia, il panorama è davvero unico. Specie se ad ergersi come “coprotagonista” nel suggestivo scenario dello Stretto è l’Etna. E per una esperta vulcanologa come lei il tutto assume un sapore assolutamente particolare e inedito per la contemporanea presenza di altri due vulcani nel raggio di pochi chilometri come Stromboli e Vulcano. Ricercatrice del Museo Nazionale dell’Università Federale di Rio, psicanalista e scrittrice, Monica Nicola riesce a dividersi tra queste due grandi passioni: la psicanalisi e la vulcanologia, due impegni professionali ma anche due grandi ‘amori’ apparentemente molto distanti l’uno dall’altro.
Ma solo in apparenza. Perché è lei stessa a spiegare, in maniera assolutamente convincente, cioè che invece hanno in comune le due cose. «Ambedue sono viscerali – dice con una semplicità disarmante la ricercatrice carioca – la psicanalisi è una ricerca lenta che tenta di sviscerare la storia che sta dentro una persona, cerca di tirare fuori la verità dei sentimenti che si trovano nel fondo di ognuno di noi. Ed il vulcano è proprio questo, la parte più genuina della storia della terra. Basti pensare che il magma racconta la storia del pianeta e della sua formazione. E quindi il vulcano è come una persona: la gente lo guarda per come si presenta, in questo caso per la sua maestosità o per le sue particolarità esterne. Ma non ha idea di quello che c’è dentro, qualcosa che rappresenta la più pura e genuina verità». Una semplicità d’esposizione, ma che nasconde una professionalità di grande spessore, entrata nelle case di milioni di brasiliani durante una recente trasmissione televisiva considerata il “David Lettermann Show” giallo-oro. Qui ha sviscerato un po’ di segreti dei vulcani nostrani, ma anche di quelli della Costarica ed altre parti del mondo. Come un Piero Angela in gonnella ma con un ‘aplomb’ più sfumato a favore di una maggiore cordialità espositiva. La stessa che dimostra durante le sue consuete apparizioni in diverse tv brasiliane, una su tutte il programma “Bom Dia Rio”, la striscia quotidiana di “Rede Globo” regionale, un po’ come Rai 3, in cui esce fuori invece la psicanalista, quella che analizza particolari comportamenti umani o semplicemente lo “stress dei regali di natale”. «Da sempre sono innamorata dei vulcani – aggiunge la dottoressa Monica Nicola – e le mie vacanze le ho sempre fatte in posti dove c’è ne uno. Qui ne trovo addirittura tre – aggiunge scherzando Nicola – dopo la laurea e durante la mia professione nel campo della psicanalisi non ho mai smesso di studiare la geologia e la vulcanologia. Dopo anni in cui ero già stabilizzata professionalmente nell’area medica ho deciso di terminare i miei studi sui vulcani specializzandomi in Geologia al Museo nazionale dell’Università Federale dello stato di Rio de Janeiro. Adesso sono diventata ricercatrice nello stesso museo ed il mio impegno è quello di ‘dialogare’ con la geologia italiana». Due passioni che coesistono in Monica Nicola con la stessa intensità e con lo stesso successo. Il suo ultimo libro, “Separacoes”, mette a nudo con una scrittura professionale dettata da tocchi di classe, leggerezza ed ironia, tutti quei matrimoni colati a picco. Ma in questo momento è la ‘fase vulcanica’ a prevalere. E l’Italia è il posto ideale. Per la presenza dei vulcani ma anche per le sue radici. «Sono mezza italiana, nipote di italiani e l’Italia è veramente la mia seconda casa. Se non la prima».
Una mostra-esposizione in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Università Federale di Rio de Janeiro? Assolutamente prestigiosa. Uno scambio culturale tra Reggio e la città carioca che per la ricercatrice Monica Nicola non è per nulla difficile da realizzare. E lei prova a lanciare la proposta dalle pagine de “Il Quotidiano” per l’impossibilità di poterlo fare direttamente alle autorità cittadine dati i tempi ristretti. Una proposta allettante ed assolutamente inedita per la città, specie quando il costo dell’intera operazione farebbe sorridere rispetto anche al badget di un qualsiasi artista locale. Un’operazione culturale già pianificata in altre realtà europee e sudamericane dalla dottoressa Monica Nicola e diretta ad un pubblico laico, e quindi di non esperti, per ammirare non soltanto i due meteoriti più antichi del mondo ritrovati in Francia e Brasile, ma anche centinaia di reperti mineralogici, di vulcani e altre meteoriti provenienti dagli Stati Uniti, Europa e dallo stesso Brasile. Una “due giorni” piena di iniziative e con la piena disponibilità di Monica Nicola, unitamente alla collega Elisabeth Zucolotto, a rispondere a tutte le domande e curiosità del pubblico ed arricchita da una conferenza per affascinare le persone su temi assolutamente interessanti con il coinvolgimento perfino dei bambini che avranno a disposizione tanti giochi didattici assolutamente divertenti per imparare giocando quello che succede nello spazio profondo o apprendere la storia del nostro pianeta. E con annessi gadget, piccoli frammenti di meteoriti incastonati gradevolmente in una stella di plastica ed autenticati dalla dottoressa Elizabeth Zucolotto, responsabile del settore della Meteoritica del Museo nazionale dell’Università federale carioca. Tutto ciò che serve è una lettera formale inviata al Museo nazionale dell’Università Federale di Rio, due biglietti aerei, alloggio per due per 4 notti, modiche spese di trasporto del materiale, un minimo di promozione all’evento ed uno spazio espositivo. Ovverossia: quando si può fare cultura ad alto livello spendendo veramente una inezia di fronte al ‘mare’ di denaro per iniziative spesso futili e con un ritorno di immagine assolutamente significativo: basta solo andare a vedere il sito del museo (www.museunacional.ufrj.br) per rendersi conto del valore del contatto.
Tratto da “Il Quotidiano della Calabria” – autore Domenico Grillone