Reggio Calabria. Continuano ad aggrovigliarsi sempre di più l’uno dopo l’altri i tanti nodi che l’amministrazione comunale in questi sette anni non è riuscita a sciogliere. Le ultime emergenze riguardano il sempre più disastrato bilancio comunale che a fronte delle pressanti richieste dei creditori e della Corte dei Conti, presenta interventi a dir poco fantasiosi, che poco o nulla hanno a che vedere con la realtà della città e dei suoi residenti. In tale fosco quadro non manca la irresponsabilità nell’approccio a questioni fondamentali per la città, non ultima quella relativa al Psu (Programma di sviluppo urbano). Infatti il Psu, finanziato in buona parte con risorse del Por Calabria, ha rischiato un fortissimo ridimensionamento per numerose, abnormi criticità, che ne hanno caratterizzato la prima stesura da parte dell’amministrazione comunale. Si è rischiato di perdere quasi 60 milioni di euro di finanziamenti che dovrebbero tradursi in opere importantissime per Reggio. Pertanto da Palazzo san Giorgio soltanto notizie negative. È di questi giorni la notizia che Sorical, la società fornitrice di acqua potabile, dopo avere inviato le lettere di diffida ai comuni maggiormente inadempienti lo scorso mese di maggio, dovrebbe iniziare entro l’ultima decade di luglio le procedure per una prima riduzione della fornitura idrica alle amministrazioni in situazione di perdurante inadempienza. Pertanto, poiché il nostro comune risulterebbe inadempiente nei confronti della Sorical per parecchie decine di milioni di euro, ho presentato al sindaco un’interpellanza ad urgente risposta scritta per conoscere l’esistenza e l’effettiva portata della problematica e quali rischi, in un momento caratterizzato dalla penuria dell’acqua potabile in città, corrono i cittadini. In particolare ho chiesto al primo cittadino: se il nostro Comune risulti inadempiente nei confronti della Sorical e, qualora lo sia, l’eventuale importo complessivo del debito; se si sia provveduto, in questi quattro anni, a soddisfare parte del dovuto; se, in presenza dell’eventuale debito, sia stato presentato un piano di rientro che preveda tempi e soluzioni certe. In una seconda interrogazione ho chiesto al sindaco di una vicenda che, gestita con superficialità (come il caso “Photored”, costato a Reggio circa 10 milioni di euro), potrebbe affossare il già traballante bilancio dell’ente. Nello specifico, poiché il Comune è stato condannato alla restituzione ai cittadini non solo del 50 per cento del canone acqua, ma anche al risarcimento degli ulteriori danni determinati dalla non potabilità della stessa, ho domandato chiarimenti sul numero complessivo delle istanze in atto giacenti innanzi al Giudice di Pace per il contenzioso in argomento; quante siano state le condanne dell’ente; e se il Comune abbia previsto e quantificato l’ammontare finanziario che il contenzioso complessivamente, potrebbe avere sulle casse comunali. La città ha bisogno di certezze e scelte oculate in relazione ai suoi bisogni e non di sogni megalomani funzionali ai disegni elettorali del sindaco, così come i consiglieri comunali esigono rispetto nell’espletamento della loro funzione di controllo. Dunque mi auguro che queste due ennesime interrogazioni non rimangano inevase come le altre già presentate nel corso della legislatura.
Il consigliere comunale del PD
Dott. Demetrio Martino