Reggio Calabria. È andata in scena stamane nel salotto buono di palazzo San Giorgio, il salone dei lampadari, l’edizione numero sei del premio annuale “Reggino doc uomo dell’anno” organizzato dall’Accademia culturale “Fjord of Rhegium”. Ad essere insigniti del prestigioso riconoscimento sono stati questa volta Adriana Musella e Giuseppe Ferreri. La prima, presidente del coordinamento nazionale “Riferimenti”, cui è andato il premio “Reggino doc – Donna dell’anno 2008”, per aver dato voce ai tanti aneliti di libertà dalla mafia provenienti dai calabresi tutti, attraverso il suo costante e continuo impegno e alla sua tenacia per una incisiva diffusione della legalità. Il secondo invece, fregiato con il “Reggino doc – Uomo dell’anno 2008”, per avere saputo dare con la sua grande professionalità di medico prima e di scienziato dopo, lustro ai reggini nel firmamento internazionale. A consegnare le ambite cornici d’argento rispettivamente nelle mani di Adriana Musella e Giuseppe Ferreri, sono stati il vice sindaco Giuseppe Raffa e il professor Antonino Monorchio. Alla sobria cerimonia hanno preso parte anche il presidente dell’Accademia, Aldo Tripodi, il vicepresidente, Giuseppe Casile e il giornalista di Gazzetta del Sud, Pino Toscano. «Dietro questo importante premio – ha confessato emozionata la presidente del Coordinamento nazionale Antimafia “Riferimenti”, Adriana Musella – c’è l’affetto di un’intera città nei miei riguardi. Io non sono reggina e quando tanti anni fa ho perso mio padre per mano della criminalità in molti mi domandarono perché avessi deciso di rimanere. Ebbene – ha spiegato Musella – sin dall’inizio ho maturato la convinzione che la malapianta mafiosa è nettamente minoritaria in questo territorio dove invece, la maggioranza è costituita da persone dotate di grandissima umanità. Vent’anni fa – ha poi aggiunto la fondatrice del circolo “Società civile” – a Reggio quasi nessuno parlava della presenza mafiosa. Oggi posso dire che grazie anche al mio contributo, questa tendenza è stata invertita e quella presenza non viene più ignorata ma affrontata da una società civile composta anche da tantissimi giovani desiderosi di costruire un futuro diverso». Infine come si conviene in ogni premiazione che si rispetti, una dedica, che la Musella ha voluto rivolgere «a tutte le donne di Reggio che a differenza mia non hanno grande visibilità ma che ogni giorno con il loro impegno, all’interno delle loro mura domestiche svolgono un lavoro indispensabile ma sempre poco valorizzato». Viva soddisfazione è stata infine espressa anche dall’altro premiato, il professor Ferreri. «Questo premio – ha detto Ferreri – mi riempie d’orgoglio in quanto mi sono sempre sentito reggino doc, nonostante da circa trent’anni svolgo il mio lavoro a Messina. Questo però non mi ha mai impedito di staccarmi dalla mia terra che in questi ultimi anni soprattutto sta intraprendendo un lento ma deciso percorso di rinascita sociale e culturale».
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