Vibo Valentia. Detenzione illegale di droga e reparti archeologici, con questa accusa ieri gli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia hanno arrestato un uomo del ’56 residente da anni nel capoluogo. I militari della Stazione Carabinieri di Vibo Marina sono entrati in azione poco prima delle 8 del mattino, quando hanno bussato alla porta di casa del professore comunicandogli che avrebbero avviato una perquisizione della sua villa, posta alla periferia del capoluogo. Non c’è voluto molto ai Carabinieri per scoprire, in un ripostiglio della vasta abitazione, una strana busta in plastica contenete tre involucri di droga ed un bilancino di precisione, probabilmente utilizzato dall’uomo per confezionare le dosi.
L’esame del narcotest svolto dai militari ha confermato come l’uomo detenesse in casa ben 34 grammi di marijuana e 23 di hashish di ottima qualità, già pronti per essere smerciati sul mercato illegale della zona. Una redditizia attività visto il notevole quantitativo di sostanza rinvenuta e la purezza della stessa.
Ma la scoperta più grande gli uomini dell’Arma l’hanno fatta quando sono entrati nella sala da pranzo della casa dove hanno trovato, in bella mostra su di una mensola come dei qualsiasi sopramobili, ben 20 reperti archeologici di epoca ellenica risalenti al IV secolo A.C. ed alcune conchiglie fossili, frutto probabilmente di alcuni scavi illegali effettuati dall’insegnante nella zona di Vibo Valentia.
Immediatamente sono scattate per l’uomo le manette e, mentre la droga rinvenuta è stata posta sotto sequestro in attesa delle disposizioni dell’autorità giudiziaria, tutti i reperti archeologici sono stati affidati al museo di Vibo Valentia affinché ne curi la conservazione e ne possa datare in maniera più esatta l’epoca.
L’attività portata a termine dagli uomini dell’Arma non è solo l’ennesimo colpo allo spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo, con il recupero di un rilevante quantitativo di droga, ma è anche una forte risposta al mercato clandestino dei reparti archeologici che, negli anni, ha causato il saccheggio di numerosi siti in tutta la provincia ed il trafugamento anche di importanti opere d’arte. Il gip ha convalidato l’arresto dell’uomo, rimettendolo in libertà.