Guardie mediche. L’analisi di Frank Benedetto in consiglio comunale

Frank Benedetto
Frank Benedetto

“Si tratta di una grave problematica che coinvolge l’azienda territoriale”. Si esprime così, senza mezzi termini, il consigliere comunale del Pd, Frank Benedetto, durante la seduta straordinaria di Consiglio comunale, nel criticare le decisioni prese dalla commissione straordinaria dell’Asp 5 rispetto alla chiusura delle guardie mediche e dei laboratori d’analisi. Primario di cardiologia riabilitativa all’Ospedale Morelli, Benedetto conosce a fondo la sanità reggina e non lesina critiche per una decisione che lo stesso reputa gravissima. “Le guardie mediche sono uno strumento eccellente che sopperisce, soprattutto nelle ore notturne, a quello che è il fabbisogno da parte degli utenti di prestazioni sanitarie”. “Ci troviamo – dice ancora Frank Benedetto riferendosi al pronto soccorso dei Riuniti – ad avere un affollamento incredibile di tutta una serie di persone che sono con codici bianchi o verdi, e quindi che possono essere normalmente curati in ambito domiciliare assistiti dalle guardie mediche”. “Si tratta di un fatto grave – aggiunge il primario – perché l’ospedale rappresenta sicuramente un punto di riferimento per quelle che sono le patologie assistenziali che necessitano di cure nell’ambito ospedaliero mentre la guardia medica è quella che deve dare prestazioni nell’ambito territoriale domiciliare. Per cui la chiusura delle guardie mediche è sicuramente un fatto negativo per il territorio”. Anche sulla chiusura delle guardie mediche turistiche Frank Benedetto non lesina critiche è perplessità. “Non esiste nessuna zona turistica d’Italia in cui le guardie mediche vengono soppresse. E noi che abbiamo una vocazione turistica soprattutto nel periodo estivo non possiamo non dare certezze e garanzie a quelle persone che vengono nei nostri territori che a tal modo si troverebbero spiazzati dal fatto di non essere sufficientemente garantiti dall’assistenza sanitaria in ambito territoriale”. Sul presunto conflitto tra sanità pubblica e privata il primario di cardiologia riabilitativa lo esclude categoricamente. “Non esiste nessun conflitto, il privato si integra quasi sempre con il pubblico. La linea di riferimento rimane sempre il pubblico ed il privato rappresenta delle fini eccellenze e la nostra città ne ha tante”. Chiarissimo l’intervento di Benedetto anche sui laboratori d’analisi. “In ospedale stiamo lavorando ad un progetto unificato per garantire prestazioni molto più alte rispetto all’attuale momento. Si va nel privato per tutta una serie di difficoltà legate alla burocrazia, (prenotazione, Cup, riscossione ticket, attesa per il prelievo) che scoraggia l’utente. Se il progetto andrà in porto daremo un grande servizio alla città riguardo all’aspetto della qualità e quantità”.

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