Vibo Valentia. «La notizia del sequestro odierno, con procedura d’urgenza, di una serie di immobili tra ville, garages e piscine, in località Sughero a Vibo Valentia su disposizione della Procura della Repubblica perché realizzati in aree soggette a rischio di alluvione, che pur essendo destinate dal piano regolatore ad uso agricolo erano state edificate o in difformità dai permessi di costruzione rilasciati o in violazione della normativa urbanistica ed edilizia e poi sanati con il rilascio di concessioni e permessi, conferma l’importanza della battaglia che Legambiente denuncia e combatte da anni nel vibonese: ampi tratti di costa sono stati distrutti non solo da delinquenti che mettono su casa in una notte, ma spesso da un abusivismo legalizzato favorito dalla compiacenza delle pubbliche amministrazioni». Questa la dichiarazione di Franco Saragò della Segretaria regionale di Legambiente Calabria all’apprendere dell’azione condotta dalla Guardia di Finanza. «La difesa del territorio, compresa la qualità delle acque di balneazione – aggiunge Antonella Pupo presidente del circolo Legambiente di Vibo – non troverà mai adeguate risposte fin tanto che le Istituzioni non cambieranno radicalmente atteggiamento rispetto a questi temi. La zona posta sotto sequestro, infatti, è tuttora priva di una rete pubblica di fognature e di un sistema di raccolta e canalizzazione delle acque meteoriche, incurante quindi della sicurezza e della salute pubblica. In tal senso Legambiente continuerà a denunciare gli abusi e a sostenere tutti i cittadini che chiedono con forza una nuova mentalità e capacità di azione da parte della pubblica amministrazione in Calabria».
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