Prima l’utilizzo dei fondi ex Fintecna per le quote latte degli allevatori Lombardi. Poi i fondi Fas per il credito d’imposta,il fondo degli ammortizzatori,gli interventi eterogenei ecc. Adesso una ripartizione dei Fondi per l’Università che penalizza, sottraendo ingenti risorse, gli Atenei del Sud. Dopo avere tagliato 42 mila cattedre,di cui ben il 40% fra Campania,Calabria e Sicilia, il ministro Gelmini stila una classifica per la ripartizione dei fondi da destinare alle Università e guarda caso,tranne rarissime eccezioni,da Roma in giù tutti bocciati. Si dice,ci sono dei criteri,le valutazioni sono frutto di parametri. Oltre al danno la beffa.
I criteri,resi noti dopo la pubblicazione delle valutazioni,in perfetto stile regime,sono come un abito cucito su misura:il sarto è la Gelmini e il modello il Nord.
È del tutto evidente infatti che se ci si riferisce all’occupabilità, si fa una valutazione attenendosi ad un parametro che oggettivamente sfavorisce quegli atenei che sono inseriti in un contesto quale quello del Mezzogiorno. Adotti, il ministro Gelmini,un criterio circa la presenza di coste, vediamo se le Università della Lombardia saranno migliori…..
Un governo che opera una gigantesca manovra di drenaggio di risorse pubbliche in favore del Nord,rubando risorse già destinate alle infrastrutture della Calabria, un governo che non adotta politiche per l’occupazione nel Sud, adesso, nel quadro di un Federalismo Fiscale voluto da Bossi, si inventa graduatorie per negare il diritto all’istruzione ed alla ricerca ai cittadini meridionali.
Di fronte a questi fatti, è necessario costruire un grande movimento di lotta, capace di contrastare le politiche antimeridionali di Berlusconi, mediante il coinvolgimento di tutte le realtà che hanno a cuore le sorti della nostra terra. Non penso alla conservazione, ma ad una forte esigenza innovatrice e riformatrice. Anche e soprattutto difronte al silenzio di parlamentari del Pdl, che da nominati,pensano che il loro unico dovere sia l’obbedienza al capo e non la tutela degli interessi dei territori che rimangono senza rappresentanza.
Gli Enti locali possono fare la loro parte, i provvedimenti di questi anni adottati dalla giunta Regionale e dalla Provincia ne sono la concreta dimostrazione. Il mondo Universitario, a partire dalla Mediterranea, dovrebbe ritrovare la necessaria unità, propedeutica ad affrontare compatta uno scenario difficile. Gli intellettuali, il mondo della scienza, la politica che vuole essere classe dirigente con l’ambizone di un futuro migliore per tutti, devono sedersi attorno ad un tavolo e stilare una serie di proposte e progetti utili a ragionare ed a rilanciare.
Mi auguro che anche Scopelliti, tra un comizio e l’altro, in attesa di sapere se sarà candidato, si accorga dei danni che i suoi amici di partito e di governo stanno recando ad una terra che dovrebbe rappresentare, al di là degli interessi di parte. La forza e la violenza dell’attacco che stiamo subendo necessitano una rapida presa di coscienza, una tensione all’interesse generale, uno sforzo per andare oltre. Mettiamoci al lavoro.
Sebi Romeo
Consigliere Comunale del PD