“La ripartizione dei fondi per le Università è inaccettabile perché è frutto di metodi e parametri sbagliati e penalizzanti. Il meccanismo escogitato dal ministro Gelmini colpisce pesantemente gli atenei del Sud”. E’ dura nei toni e nei termini, la nota con cui Michelangelo Tripodi, assessore regionale e segretario del PdCI Calabria, “critica aspramente la classifica secondo la quale il ministro Gelmini ha stabilito la ripartizione del cosiddetto Fondo premiale alle Università Italiane”. Concetto base per Michelangelo Tripodi, “è che il ministero usa il termine ‘virtuoso’ in maniera fuorviante e strumentale”. “Come è stato ribadito da più parti e soprattutto da presidi e docenti – sottolinea – si tratta, infatti, di una classifica puramente economica con cui vengono premiate le università che hanno speso di meno, ai danni di quelle che invece hanno investito più in ricerca e conoscenza. Se aggiungiamo poi che, in base ai parametri usati per stabilire gli atenei più virtuosi, salgono di media quelli in cui si scrivono più studenti al secondo anno dopo avere superato almeno i due terzi degli esami, si capisce a chiare lettere che finiscono per primeggiare le università dove in sostanza è stato più facile superare gli esami stessi”. “Al contrario – afferma il segretario regionale del PdCI – bisognerebbe invece premiare chi si sforza da anni per mantenere buona la qualità della propria ricerca e didattica, come i tanti atenei rinomati in tal senso ma che grazie al metodo Gelmini si trovano rilegati in fondo alla classifica. Insomma, un vero e proprio pasticcio studiato ad arte per favorire economicamente, tanto per cambiare, le università del Nord”. “Se si prende in esame la classifica – afferma ancora Michelangelo Tripodi – si capisce bene che la logica di questo provvedimento è che, tranne qualche rarissima eccezione, sono gli atenei del Mezzogiorno a finire per essere pesantemente penalizzati. In queste condizioni, infatti, dando più fondi al nord, si aumentano ulteriormente gli squilibri strutturali e cresce il divario nord-sud. E’ chiaro, difatti, che in base ad un altro parametro utilizzato per stilare la classifica, quella degli occupati, la percentuale è direttamente collegata alla situazione socio-economica dell’area in cui si trova l’ateneo, con il risultato che le università del Sud subiscono un ulteriore scippo utilizzando,un parametro che, praticamente, al danno unisce la beffa”. “E’ mai possibile”, che sulla base di siffatti criteri si possa stilare una graduatoria di promosso e bocciati che non corrisponde alla condizione reale delle università italiane e risulta priva dei necessari requisiti di oggettiva che una graduatoria di questo tipo richiede. “Purtroppo – prosegue il segretario regionale del PdCI – la risposta a nostro giudizio è facile considerando che ci troviamo di fronte ad un Governo, quello targato Pdl e Lega Nord, acerrimo nemico del Sud, che toglie sempre più soldi al Mezzogiorno per favorire vergognosamente le regioni più ricche del Centro-nord del paese”. “Così – conclude Michelangelo Tripodi – non si va proprio da nessuna parte. Il risultato sarà che la stragrande maggioranza delle università meridionali senza risorse adeguate non saranno in grado di gestirsi se non aumentando le tasse agli studenti. Come avevamo ipotizzato in tempi non sospetti, quindi, nel calderone del federalismo fiscale si sta preparando anche lo spauracchio di una scuola d’elite solo per ricchi e sempre più privatizzata e, come al solito, a farne le spese saranno le aree meno sviluppate del paese e le fasce più deboli della popolazione a cui di fatto verrà negato il sacrosanto diritto allo studio e all’istruzione”.
Ufficio Stampa PdCI Calabria