“L’austerity va bene, ma non sulla pelle dei disabili. Perché la Commissione Straordinaria dell’Asp 5 non può, in nome del risanamento, negare diritti costituzionalmente garantiti ai bambini affetti da patologie che necessitano di particolari terapie riabilitative. Gli elementi essenziali dello stato sociale non possono e non devono essere negati con decisioni che, di fatto, limitano il diritto alla sanità dei cittadini. La lotta alla mafia è una cosa che va fatta e noi siamo d’accordo sull’utilizzo, ove occorra, di leggi eccezionali, ma la salute pubblica è tutt’altra cosa”. Dura la reazione di Tilde Minasi, assessore alle Tematiche Sociali, alla decisione della Commissione Straordinaria dell’Asp 5, diretta dal generale Massimo Cetola, di trasferire l’Unità Operativa di “Riabilitazione età evolutiva” dall’attuale sede al piano terra dell’ex Eca di viale Amendola. “Sul risanamento della sanità calabrese e sulla gestione trasparente dell’Asp 5 siamo stati e siamo tutt’ora d’accordo- sottolinea l’avv. Minasi – ma non possiamo accettare che servizi di grande rilevanza medica e sociale, magari per risparmiare i soldi della pigione, vengano trasferiti in strutture vecchie e non a norma come quelli dell’ex Eca. Tra le tante cose che rendono inidonea la struttura citiamo la presenza di barriere architettoniche ed i corridoi stretti con l’evidente difficoltà del passaggio di carrozzine per disabili. Lo sforzo di tutte le istituzioni, Asp compresa, è quello di fornire soluzioni in grado di razionalizzare la spesa e, al tempo stesso, offrire un servizio migliore all’utenza, in una città, la Reggio Metropolitana, che in fatto di eccellenze vuole competere con realtà più opulente.
Roto San Giorgio