Guerra nel PD. Giuseppe Falcomatà a Strangio: «Lascia perdere Italo»

Italo Falcomatà
Italo Falcomatà

La dichiarazione che Giuseppe Strangio ha rilasciato ai quotidiani locali, pubblicata l’undici Agosto, mi ha lasciato perplesso, amareggiato e quanto mai, consentitemelo, disgustato. Succede a volte, purtroppo, che lì dove non vi siano valide argomentazioni il dibattito politico scada nell’insulto, nello sgarbo, nell’attacco frontale, ma quello che è stato detto ieri ed a questo punto anche fatto, supera i limiti della civiltà!
Ma torniamo alla dichiarazione. Strangio inserisce in quella che sarebbe dovuta essere una risposta politica ad una critica mossagli da una parte del PD solo un lungo elenco di insulti all’assessore Demetrio Naccari Carlizzi, che culmina in una battuta riguardo l’assenza dell’assessore stesso all’inaugurazione della nuova federazione provinciale del PD: “ricordavamo Italo, lui non c’era”.
Al di là della confidenza usata col richiamo al nome proprio  non so quanto legittimata da frequentazioni che a noi non risultano, anche io non c’ero! Eppure oltre ad essere il figlio di quell’Italo Falcomatà che tanto si affannavano a ricordare in quella inaugurazione sono anche un consigliere di circoscrizione del PD, ma non sono stato invitato, così come non sono stati invitati tutti quelli che pur essendo impegnati attivamente nel PD sono riconosciuti di area Naccariana. Dunque Strangio di cosa parla!
Naccari e tutti quelli che la pensano come lui o meglio che non la pensano come Strangio non erano graditi quel giorno in quella sede, perché questa è l’idea unitaria di alcuni nel nuovo partito che si affaccia al futuro e che nel dialogo e nel confronto dovrebbe invece trovare la sua forza e la sua unicità!
Solo mia madre è stata raggiunta telefonicamente direttamente dal segretario provinciale la sera prima della fatidica data e tutti insieme io, lei e mia sorella che era all’estero con mio cognato abbiamo pensato che, nonostante ci sentissimo noi lontani anni luce da questo modo di fare, soltanto in nome dell’unità del PD a cui tanto teniamo, sarebbe stato sgarbato disdegnare l’unico invito ricevuto, per cui mia madre purtroppo partecipò. Purtroppo, perché visto come sono andate le cose la sua presenza è servita solo per dare la possibilità di dire “lui non c’era mentre noi ricordiamo Italo”! Un tentativo quindi di strumentalizzare il ricordo di mio padre e non di onorarne la memoria o di prendere spunto dal suo modo di operare.
No, caro Strangio questo è davvero troppo!
Ti ricordo che per parlare di parti quella che tu aprioristicamente tuteli è stata storicamente quella avversa a mio padre, la stessa che voleva con la candidatura a capolista di Giuseppe Bova al Comune “controllare” mio padre, scelta che come è noto lo amareggiò particolarmente e non certo per la paura di essere controllato da Bova! Questa è la storia politica di mio padre, questa è la verità e la città la conosce bene, al di là delle possibili strumentalizzazioni. La partecipazione di mia madre quella mattina voleva essere la dimostrazione del nostro impegno nella realizzazione di un futuro che senza dimenticare il passato, non fosse ancorato ad esso, con il fine ultimo di superare le divisioni per il bene della nostra città e della nostra regione. Evidentemente il tuo scopo, invece, non era questo.
Se vuoi ricordare mio padre sii coerente con quella lezione altrimenti il tuo comportamento è palesemente strumentale e non gradito. Se vuoi ricordare mio padre nell’operato politico ed amministrativo, ti invito a moderare i toni, ad ascoltare le diverse anime di questo tanto amato nostro PD, ed a praticare una politica costruttiva, corretta e unitaria; se i tuoi intenti sono altri, lascia perdere Italo Falcomatà… non sai di che parli!

Giuseppe Falcomatà
Consigliere PD circoscrizione Centro Storico

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