Tripodi: “Ormai si vuole dividere Nord e Sud”

Michelangelo Tripodi
Michelangelo Tripodi

“L’intero Paese e il Sud devono ribellarsi ad una vergogna senza fine e non solo targata Lega Nord. Dopo le discriminazioni contro i migranti, le gabbie salariali, le ronde, la legge sui dialetti a scuola, adesso l’attacco all’inno di Mameli e quindi alla Repubblica Italiana”. Ad affermarlo, in una nota, Michelangelo Tripodi, segretario del PdCI Calabria e assessore regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio, in merito alle recentissime dichiarazioni del leader della Lega Nord Umberto Bossi e dei ministri Zaia e Calderoli. “Questa è la situazione di profonda arretratezza civile e culturale in cui sta facendo precipitare l’interno paese il governo Berlusconi sempre più sotto ricatto della linea secessionista della Lega Nord – sostiene Tripodi. Non si trovano neanche le parole per definire quanto di grave e preoccupante sta accadendo, sotto il colpevole silenzio di tutti quei parlamentari del centrodestra eletti nel Mezzogiorno e in Calabria”. “Bossi, così come tutti gli altri ministri leghisti, dovrebbe ricordarsi – prosegue Tripodi – che nell’assumere le funzioni di ministro ha giurato nelle mani del presidente Napolitano ‘di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le sue funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione’. Così come dovrebbe ben sapere che le minoranze linguistiche sono tutelate dall’articolo 6 della Costituzione, tradotto in apposite leggi regionali. Il fatto è che si vuole ormai dividere l’Italia tra Nord e Sud. Altro che federalismo solidale come sostiene il centrodestra”. “Ebbene – afferma ancora Michelangelo Tripodi – prima di tutto come italiano, in secondo luogo come meridionale e calabrese, mi sento profondamente offeso e preoccupato. Ci vuole un cambio di rotta. Questo governo ha raggiunto livelli insopportabili. L’Italia va alla deriva con un leader, Silvio Berlusconi, che dopo tutte le bufere e gli scandali che gli sono piovuti e continuano a piovergli addosso, in qualsiasi altro Paese civile si sarebbe dimesso o sarebbe stato costretto a dimettersi da ogni incarico istituzionale. Invece, ormai, è la Lega Nord a dettare condizioni e imporre al governo leggi sull’immigrazione, sicurezza e federalismo. “A questo punto – conclude Michelangelo Tripodi – è necessario ribadire con forza l’esigenza di una vasta mobilitazione popolare che partendo da sinistra e dal Sud coinvolga tutti coloro chi si vogliono ribellare ad un’azione politica vergognosa che sta letteralmente sfracellando lo stato sociale, offendendo le conquiste e la storia del nostro paese, cancellando il Mezzogiorno e impoverendo culturalmente e non solo economicamente le famiglie italiane”.

Ufficio Stampa PdCI Calabria

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