La Consulta dei migranti è realtà

riace

“La nascita della Consulta dei migranti di Caulonia non è solo un messaggio di civiltà. E’ soprattutto un messaggio di speranza per il futuro della Calabria”. Una frase pronunciata con palpabile emozione dal presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, nell’aula del civico consesso della città locridea, durante la cerimonia di insediamento dell’organismo istituito per volontà della locale amministrazione, guidata da Ilario Ammendolia. L’incontro è stato caratterizzato da una grande solennità, oltre che da un’ampia partecipazione popolare e di una rappresentanza della folta comunità di stranieri che vive qui. “E’ un segnale dirompente, quello che parte da Caulonia, oltre che da Riace e da Stignano, i comuni che hanno dato vita a questo straordinario esperimento di integrazione sociale – ha aggiunto Bova -. Questa Calabria è una terra di pace: i calabresi dimostrano così di non aver paura e di non incuterne a nessuno. Viceversa, il nostro è sempre stato un popolo che ha fatto dell’ospitalità, dell’accoglienza e dell’inclusione sociale le sue principali prerogative. E’ così da sempre: basti pensare, ad esempio alla minoranza arbereshe e a quella grecanica, che tanti secoli fa si stabilirono nel nostro territorio e che, ancora oggi, vivono con le loro consuetudini e le loro lingue assieme a tutti gli altri calabresi”.
Secondo il presidente della massima assemblea regionale, “tutto questo non è affatto sorprendente. Anzi, risulta spontaneo ad un popolo di migranti il nostro. In Italia, in cui oggi c’è chi continua ad alimentare diseguaglianze, divisioni, gabbie e ingiustizie, l’ultimo grande miracolo economico risale agli anni Sessanta. A realizzarlo furono i milioni di calabresi, di siciliani, di pugliesi, di campani che lasciarono la loro terra per andare a lavorare nel triangolo industriale o all’estero. Lo fecero per assicurare non solo un futuro migliore alle loro famiglie, ma soprattutto per far crescere l’intero sistema Paese. A cominciare dalle loro città di provenienza”. In questo senso, ha aggiunto Bova, “per onorare i nostri corregionali che vivono all’estero e per rinsaldare il rapporto con tutti loro, il Consiglio regionale ha approvato, primo in Italia, la legge sull’accoglienza dei migranti, oltre ad aver modificato e migliorato la normativa in materia di sostegno ai calabresi all’estero”.

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