Si allunga la sequela di fatti e circostanze tendenti a dimostrare in modo incontrovertibile come la popolazione della provincia reggina, sull’onda di una distorta e prepotente visione politica continui a registrare una lunga teoria di mortificazioni, utili sul piano emblematico a sancire la piena ed incontrastabile leadership di Catanzaro. Il tutto reso possibile da una classe dirigente (centro dx e centro sn) soggiogata, preoccupata solo di mantenere la propria rendita di posizione elargita dal signorotto catanzarese di turno. Come già segnalato e più volte denunciato, la politica a suo tempo, per quel che attiene l’ubicazione del Servizio di elisoccorso, ha scelto per Reggio Calabria, come sede provinciale, la decentrata elisuperficie di Locri, tuttavia, il lavoro svolto da questo soccorso aereo viene retribuito non già dall’ASL di Locri ma dall’A.S.P. di Reggio Calabria che ne fruisce solo marginalmente perché i soccorsi primari conviene siano eseguiti dai mezzi su ruota (ambulanze) piuttosto che dall’elisoccorso che impiega almeno 20 minuti per arrivare nella città capoluogo di provincia. Detta base/elisoccorso di Locri, comunque, è stata posta sotto l’egida della centrale operativa “118” di Reggio Calabria che fino al recentissimo passato ha disposto i movimenti del vettore aereo a seconda dei bisogni sanitari della popolazione. Inoltre, tra i compiti istituzionali delle Centrali Operative e delle Aziende Sanitarie rientrano la formazione e l’informazione alla cittadi-nanza oltreché la possibilità/necessità di svolgere periodicamente esercitazioni per emergenze sanitarie e/o di protezione civile per una continua crescita culturale in termini di professionalità e di moralità applicata al prossimo. Da qualche tempo, la centrale operativa “118” di Catanzaro interpretando “pro domo sua” una non chiara Legge Regionale che le assegna soltanto il “coordinamento operativo tra le Centrali 118” calabresi, erroneamente si erge nel disporre (e non può farlo trattandosi di diverse Aziende Sanitarie autonome di tipo privatistico) norme e comportamenti alle altre Centrali, distribuendo autarchica-mente provvedimenti disciplinari e pretendendo di dover autorizzare ogni movimento “secondario” dei mezzi mobili (terrestri e, soprattutto, aerei) crea notevoli disservizi (come da recenti cronache di tutti i mass media locali e nazionali). La protervia e l’arroganza di detti atteggiamenti non si è fermata qui ma, nella giornata del 23 agosto, ha raggiunto l’acme sui cui posso fornire una oculare testimonianza:
Una imponente manifestazione organizzata a Marina di Gioiosa Jonica (RC) dalle associazioni di volontariato (L.A.Do.S:, CSV, Misericordie, ANPAS, etc…), dalla Protezione civile (il cui assessore provinciale era presente) e dal “118” provinciale, il cui culmine era rappresentato da una esercitazione di salvataggio in mare di un sommozzatore affetto da embo-lia gassosa che avrebbe dovuto esaltare il compito dell’elisoccorso il quale, a partenza dalla base di Locri, avrebbe dovuto atterrare sulla marina di Gioiosa (in una elisuperficie appositamente preparata) e trasportare il malcapitato sommozzatore presso la camera iperbarica di Palmi, non si è potuta svolgere. Infatti, le regolari disposizioni per consentire l’esercitazione impartite dalla competente centrale operativa 118 di Reggio Calabria (che comunque aveva precisato la necessaria preceden-za per eventuali “vere” emergenze) non sono state rispettate e l’elicottero è stato fermato al suolo dalla Centrale Operativa di Catanzaro non già per ben più importanti esigenze di servizio ma solo per carenza di “imprimatur” e/o “lesa maiestatis”:
non era stato richiesto il permesso del capoluogo regionale ! ! !
• Occorre forse il permesso di Catanzaro per inviare un Ambulanza per un soccorso “primario” “secondario” e/o per una istruttiva esercitazione ?
• Occorre forse il permesso di Catanzaro per autorizzare un volo per un qualunque soccorso sanitario, pagato dai reggini?
• Occorre forse il permesso di Catanzaro per formare ed informare la popolazione reggina mediante le esercitazioni che so-no (come ci insegnano i popoli giapponese, americano ed anglosassone) alla base della crescita culturale di un popolo?
• Non è forse degna la popolazione della fascia Jonica reggina di tali manifestazioni?
Le autorità presenti alla manifestazione, gli oltre 100 volontari, gli oltre 50 giovani giunti dall’Aspromonte con i pul-mini scuolabus ed i turisti con la popolazione della fascia Jonica meridionale sono rimasti fortemente delusi e, con loro, le migliaia di persone vicine alla L.A.Do.S. che con 25 mezzi, una centrale operativa all’avanguardia tecnologica, oltre 1500 donatori di sangue e quant’altro, operano faticosamente sul vasto territorio della Locride.
Cotanta spocchia, è possibile che si manifesti solo grazie alla posizione di vassallaggio della nostra classe dirigente che ha perso finanche la capacità di indignarsi (non si parla di quella locale doverosamente presente alla manifestazione). E’ perentorio giungere ad una regolamentazione del settore attraverso la emanazione di formali protocolli che riequilibrino i rapporti tra le Centrali Operative “118” e, soprattutto, ridistribuiscano meglio le risorse (elisoccorso compreso) in base alle popolazioni residenti. Aspetto ancora che la deputazione regionale reggina faccia conoscere il proprio punto di vista agli elet-tori sulla mia ultima denuncia relativa alla riorganizzazione del sistema dell’elisoccorso regionale che vede Reggio sempre sprovvisto di tale fondamentale mezzo di soccorso e di elisuperfici, soprattutto in assenza della cardio-chirurgia. Per evitare possibili equivoci, vale la pena ribadire, infine, che non rientra tra gli obiettivi di tale mia battaglia civile “brigare” affinché si sposti l’elicottero da Locri, ma che in aggiunta a questo ne sia fornito uno anche per la Città più “grande” della Calabria.
Il Consigliere Comunale
Nuccio Azzarà