Tagli alla scuola. De Gaetano e Gioffrè: “Cancellare la Riforma Gelmini”

Nino De Gaetano

“Mentre mancano solo due settimane all’avvio dell’anno scolastico, gli effetti della riforma Gelmini sulla scuola pubblica calabrese si vanno delineando sempre più drammaticamente, confermando quanto fosse fondato l’allarme che insieme con i sindacati di categoria Rifondazione comunista lanciò un anno fa paventando un’autentica “macelleria sociale”. I paladini dell’ultima ora che invocano tavoli e toppe istituzionali per i lavoratori rimasti a casa non solo arrivano fuori tempo massimo, ma sbagliano anche interlocutori, fingendo di ignorare che i nuovi disoccupati della scuola reggina sono “figli” delle scellerate decisioni del Governo Berlusconi”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, il segretario regionale di Rifondazione comunista Nino De Gaetano e l’assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria Santo Gioffré, intervenendo nel merito dei tagli prodotti dalla riforma scolastica sull’organico del personale non docente. “I 300 lavoratori Ata che dall’oggi al domani si sono ritrovati senza un lavoro e senza garanzie assistenziali rappresentano il primo, insostenibile costo sociale che la Calabria paga a chi ha deciso di smantellare la scuola pubblica italiana, sbandierando parole come risparmio ed efficienza per coprire, in tempo di crisi economica mondiale, il più grande licenziamento di massa mai realizzato in Italia. Evidentemente chi oggi chiama in causa la Regione Calabria e la Provincia, individuando nel piano di dimensionamento la causa del terremoto che sta sconvolgendo la scuola, confonde volutamente destinatari per far perdere le tracce dei veri responsabili politici: a questi strenui difensori del sistema scolastico Rifondazione comunista ricorda che gli appelli, francamente tardivi, in favore delle 300 famiglie rimaste senza reddito e senza l’ombra di ammortizzatori sociali vanno spediti sul tavolo dei ministri Tremonti e Gelmini e su quello del responsabile dell’Ufficio scolastico regionale nominato dal centrodestra. Puntare il dito contro gli enti locali calabresi, individuando le responsabilità a livello regionale e provinciale, significa mentire sapendo di mentire: noi pensiamo che il dramma di questi lavoratori meriti più onestà intellettuale e serietà”. “Il partito della Rifondazione comunista è convinto che le soluzioni tampone e gli estemporanei progetti di reinserimento lavorativo invocati in questi giorni – concludono De Gaetano e Gioffré – non possano arginare la valanga che si appresta a travolgere il sistema scolastico calabrese con gli effetti più devastanti previsti per il prossimo anno. C’è solo un modo per evitare la demolizione del sistema scolastico ed è quello che abbiamo indicato con forza un anno fa, unendo la nostra voce a quella del personale docente e non docente per chiedere la cancellazione della riforma Gelmini. Oggi rinnoviamo con ancora più vigore quel grido invocando il reintegro dei posti cancellati e invitando ad una battaglia unitaria forze politiche, parti sociali e sindacati di categoria”.

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