La strada comunale che collega la frazione Acerello di Scilla con la provinciale Solano – Aspromonte è stata quasi cancellata dalle intemperie invernali. Gli abitanti di questo Villaggio Alpestre che si trova sui Piani di Aspromonte a 1013 metri di altitudine ed è nel Comune di Scilla, invocano un intervento straordinario per rendere transitabile in modo accettabile questa strada che è l’unica arteria che li collega con il resto del mondo. Le intemperie invernali, hanno portato via l’asfalto per circa due chilometri, creando delle buche che aumentano ogni giorno di grandezza, tanto che gli abitanti riescono a stento a raggiungere la provinciale Solano – Piani di Aspromonte, pertanto, è urgente il rifacimento del fondo stradale con uno strato di pietra adeguato, realizzare le cunette e la posa dell’asfalto necessario ad una strada di montagna. L’Arcivescovo di Reggio Calabria – Bova Mons. Vittorio Mondello non ha dimenticato la popolazione di questo Villaggio di Montagna, ha fatto riedificare la Chiesa di San Pietro in Aspromonte che era crollata all’inizio del secolo scorso per le intemperie e per la mancata manutenzione da parte dell’amministrazione del Comune di Scilla dell’epoca. L’Arcivescovo Mondello ha dimostrato la sua vicinanza verso quella comunità rurale aspromontana facendo realizzare una bella chiesa in stile Alpino con il tetto spiovente in rame e le mura con una pietra indigena del luogo (per l’inaugurazione necessita ancora il pavimento, i vetri ed altri lavori secondari). Auspichiamo che, gli Assessori all’Agricoltura ed ai Lavori Pubblici della Regione Calabria e l’Assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Reggio Calabria imitino l’Arcivescovo Mondello, e si rechino di persona in questo “Villaggio “ di montagna dove ancora vi sono tante famiglie legate al territorio che tentano di resistere alla tentazione dell’emigrazione e mantengono la tradizione dell’allevamento e della salvaguardia della montagna e dispongano il rifacimento di questa arteria, vitale per questa popolazione montana dedita alla pastorizia ed all’agricoltura che, ha scelto di non emigrare e di vivere nella terra dei loro padri.
Domenico Cambareri