Sanità. Movimento per la Salute: «Si può andare avanti così?»

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Reggio Calabria. Non voglio aggiungermi alla schiera dei tuttologi che, in tema di sanità, pretendano di dare lezioni su tutto e a tutti.
Ma certamente il degrado della Sanità Calabrese oltre a raggiungere livelli assoluti d’insufficienza organizzativa e deficienza strutturale comincia ad offendere quel poco d’intelligenza che ci è rimasta. Nessun appello alle coscienze, nessun invito alla mobilitazione può servire se lo Stato ( e per Stato intendiamo tutte le istituzioni locali e non) non si attiva per ricercare i colpevoli di tale situazione e punirli duramente.
La Sanità Pubblica Calabrese con i suoi 30.000 dipendenti diretti e indiretti e i suoi 3 Miliardi di euro (6 mila Miliardi di vecchie lire) è diventata nel corso dei decenni la grande voragine che ha inghiottito oltre che il denaro pubblico anche i livelli di assistenza minimi per governare la più grande forma di corruttela dai tempi della famosa Cassa per il Mezzogiorno.
Ormai le ASL e le Aziende Ospedaliere servono solo per sistemare i figli e i parenti dei potenti, per ingrassare lobby economiche nel campo della fornitura dei beni e servizi e per raccogliere voti in cambio di assunzioni e/o avanzamenti di carriera. E il cittadino?
Assiste sempre più confuso e disorientato a questo balletto infernale che lascia sul terreno decine di morti per malasanità alcuni dei quali in tenera età. E i politici?
Professano lo sciacallaggio assembleare promettendo chiarezza e trasparenza ma continuando ad agire nella melma della palude che c’è nella sanità pubblica. Ma i rimedi quali possono essere?
Come “movimento per la salute” proponiamo: innanzitutto il ricambio della classe dirigente, indispensabile per risanare le istituzioni. Questo è compito affidato ai cittadini calabresi che nel 2010 si recheranno alle urne per eleggere il nuovo Governatore e il nuovo Consiglio Regionale.
Poi uno svecchiamento dirigenziale e degli operatori, attraverso forme d’incentivo al pensionamento. Ciò comporterebbe uno sgravio del costo del personale unito ad un recupero di produttività.
Inoltre il controllo sistematico e continuo da parte di un nucleo centrale di verifica di tutte le delibere e atti dirigenziali delle ASL che verificata l’illegittimità, invita alla revoca e trasmatte alla Corte dei Conti per la condanna al danno erariale. Concorsi Pubblici su base regionale con commissari inviati dal Ministero della Salute per limitare le raccomandazioni e le carriere alla “DINASTY” dei figli e parenti dei potenti. Divieto di nomina ai vertici delle aziende per chi ha gestito le stesse e l’Assessorato alla Sanità come Dirigenti negli ultimi 25 anni. Ed infine ma non per ultimo potenziamento della Medicina Territoriale per evitare ricoveri impropri ed inutili. Solo così potremmo forse smettere di piangere i morti e dare speranza ai vivi.

Presidente Associazione Regionale
Movimento per la Salute
Dott. Bruno Ferraro

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