Elisoccorso. Azzarà: “Quanti ne devono morire ancora?”

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Perché Reggio Calabria ha questo strano destino? Viene colpita spesso anche da alcuni dei suoi figli! Se chi si agita avesse letto integralmente il comunicato stampa regolarmente pubblicato dagli stessi mass media (anche via Web) utilizzati in questa circostanza, avrebbe evitato cattive figure e non perso l’occasione per stare zitto. Nella mia ultima, infatti, avevo puntualmente, precisato che “Per evitare possibili equivoci, vale la pena ribadire, infine, che non rientra tra gli obiettivi di tale mia battaglia civile “brigare” affinché si sposti l’elicottero da Locri, ma che in aggiunta a questo ne sia fornito uno anche per la Città più “grande” della Calabria”. Per tranquillizzare i miei “strani” interlocutori, quindi, riaffermo che l’allocazione Locrese per come si evince dall’allegata mappa è assolutamente corretta ma ….. Reggio ed i suoi circa 300.000 abitanti, con l’hinterland, evidente nella mappa stessa, è stata e rimane fuori dai L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) assicurati a tutti gli italiani. Fuorviante, pertanto, risulta anche la citata “uniformità d’intervento e di trattamento a tutti i cittadini della Regione Calabria” a meno ché Reggio non sia fuori dalla Calabria. Tra le mie battaglie civili va annoverata senz’altro quella di colpire la “roccaforte dei privilegi” che, invece, si è instaurata nel capoluogo di regione dove una “lobby” ristretta di medici opera da molti anni sull’elisoccorso regionale con una retribuzione lorda (nel periodo estivo) di più di € 4.000,00 mensili in aggiunta al normale trattamento stipendiale presso le Aziende sanitarie di competenza ed in spregio alle centinaia di medici specializzati disoccupati. Altro che sindacato!!! Per quanto riguarda, poi, il difeso coordinamento catanzarese mi domando: perché è necessario per l’elisoccorso e non per il rimanente servizio del “118”? Perché l’elisoccorso (rappresentando una semplice ambulanza su mezzo aereo) non può funzionare, così come tutto il resto delle ambulanze, se affidato alle Centrali Operative Provinciali? Perché difendere questo dogma se non per consolidare le su menzionate rendite di posizione? Per quanto riguarda poi i soccorsi “primari”, anche in questo caso il silenzio sarebbe stato d’obbligo, perché è del tutto evidente nella mappa allegata che anche nelle periferie reggine, impropriamente così definite, l’elisoccorso non riesce ad arrivare nei 20 minuti previsti dai suddetti L.E.A. (ogni cerchio concentrico rappresenta circa cinque minuti) e conviene inviare la classiche ambulanze tanto che la “Regione” ha bacchettato l’A.S.P. per uno spropositato utilizzo di tale mezzo aereo per il trasferimenti “secondari” rispetto ai soccorsi “primari”. Quello che, comunque, appassiona me ed interessa i cittadini reggini è capire quanti altri di loro dovranno morire senza cardiochirurgia, in attesa dell’arrivo dell’infungibile elisoccorso.

Il Consigliere Comunale Nuccio Azzarà

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