Catanzariti (I Socialisti): «Proposta Foti da non sottovalutare, prima i programmi e gli alleati, poi i nomi»

Gianpaolo Catanzariti
Gianpaolo Catanzariti

Reggio Calabria. La proposta dell’on. Foti, comunque la si pensi, merita maggiore considerazione politica specie per le questioni poste che però pochi intendono affrontare limitando ogni discussione al referendum pro o contro Scopelliti. Dico subito che, pur essendo lieto personalmente se un reggino sarà candidato alla Presidenza della Regione, non mi interessa e non mi appassiona questo gioco campanilistico che ha ravvivato l’estate politica calabrese.
La questione posta da Foti, quindi, non è da sottovalutare. Tuttavia non mi convince la risposta di una “grosse koalition” all’eccezionale situazione calabrese anche perché i governissimi non precedono le competizioni elettorali. Semmai seguono queste. Inoltre una giunta di salute pubblica sarebbe immaginabile se le elezioni calabresi fossero “eccezionali” cioè determinate da situazioni e circostanze di inaudita gravità che costringerebbero i calabresi alle urne. Invece, le elezioni di fine marzo 2010 costituiscono una ordinaria chiamata alle urne al pari delle altre regioni italiane.
È vero, però, che le condizioni della società calabrese si presentano, queste sì, eccezionali. Ad un vero e proprio punto di non ritorno.
Ed allora credo che il punto di partenza, ed in questo è meritoria la proposta dell’on. Foti, sia quello di una approfondita analisi della situazione calabrese al fine di proporre agli elettori la migliore risposta possibile. La risposta giusta alla Calabria ed alle sue continue emergenze che dipingono un quadro allarmante e degradato sul versante civile, sociale, economico e politico, al punto che la nostra terra viene considerata (ha proprio ragione Foti), a livello romano, da tutti, un “peso”, un fardello maleodorante, una terra da cui stare alla larga.
Peraltro, gli ultimi quindici anni di formale alternanza hanno segnato un bilancio fallimentare, ulteriormente aggravato dalla attuale gestione “Loiero”. Si è registrato, insomma, una assoluta continuità nell’alternanza dei poli al comando della Regione.
Non mi pare, però, che le coalizioni che si candidano a guidare la Calabria per i prossimi cinque anni, siano consapevoli della gravità e stiano lavorando per dare risposte adeguate. Anzi, proprio perché consapevoli di essere considerati a Roma brutti anatroccoli, i soggetti politici calabresi sembrano lavorare al maggior ribasso.
Il PD ed i partiti satelliti di stretta dipendenza loierana sono piuttosto coinvolti nello scontro che ruota attorno alla ricandidatura di Loiero e quindi non la soluzione dei problemi calabresi bensì il mantenimento del blocco di potere regionale che affosserebbe definitivamente la Calabria.
Il PDL sembra essere interessato piuttosto al nome da proporre che alla piattaforma programmatica ed alla coalizione in grado di realizzarla.
Ed allora, partendo dalle analisi della proposta “Foti”, si lavori perché attorno ad un programma qualificante, serio ed esauriente che affronti i nodi strutturali della crisi calabrese si raccolgano forze politiche in grado di offrire le loro migliori energie. Dopodiché si offra ai calabresi, per le primarie, una rosa di candidati in grado di guidare la coalizione del cambiamento. Ben vengano, quindi, i nomi più qualificanti possibili, compreso il Sindaco più amato d’Italia.
Su questo percorso i socialisti calabresi sono intenzionati a lavorare per offrire una vera discontinuità in grado di realizzare una “rivoluzione meridionale”.
D’altro canto, lo stesso Scopelliti ha più volte dichiarato di essere disponibile a guidare un programma ed una coalizione di vero cambiamento che non può non passare dalla scelta dei calabresi.

Avv. Gianpaolo Catanzariti
Segr. Provinciale RC ” I Socialisti”

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