Promossa dalla Parrocchia di San Giorgio al Corso e dalla Associazione Culturale Anassilaos sarà inaugurata giovedì 10 settembre alle ore 20,30 presso la Chiesa di San Giorgio al Corso, con l’intervento di Don Antonio Santoro, la IV Edizione di Sacra Itinera/Percorsi d’Arte sacra 2009, l’ormai tradizionale appuntamento con l’arte sacra in occasione delle festività settembrine in onore della Madonna della Consolazione. Alle 21,30 dello stesso giovedì, dopo l’apertura della rassegna, si terrà invece presso il Chiostro di San Giorgio l’Incontro sul tema “Sulle orme di Maria/Breve storia del culto della Madonna della Consolazione” con l’intervento di Stefano Iorfida e di Antonietta Surace Giacco che illustrerà alcuni documenti relativi al tema. La mostra, curata dalla Prof.ssa Gloria Oliveti, con l’allestimento del Prof. Filippo Pizzimenti, si concluderà venerdì 25 settembre alle ore 19,15 presso la Chiesa San Giorgio con la presentazione degli artisti partecipanti e video proiezione delle opere esposte e con l’intervento della curatrice Gloria Oliveti, di Don Antonio Santoro, parroco della Chiesa, e di Stefano Iorfida che brevemente affronterà il tema dell’arte sacra dal Concilio di Trento in poi. La consegna di uno speciale diploma commemorativo concluderà la serata. Alla iniziativa voluta dalla Parrocchia e dall’Anassilaos hanno aderito gli artisti Domenico Baronetto, Giovanna Brigandì, Paola Ferrari, Liliana Condemi, Pina Geria, Rosario La Seta, Ermonde Leone, Antonino Mangano, Mimmo Meduri, Gloria Oliveti, Antonio Pepe, Eleonora Pesaro, Antonclaudio Pizzimenti, Maria Piloro, Filippo Pizzimenti, Daniela Pratticò, Carmelo Tenio, e Giulia Tramontana. Di arte sacra – scrive in una nota il Presidente Stefano Iorfida – l’Associazione Culturale Anassilaos si occupa da tempo promuovendo sia mostre che riflessioni sul tema alla luce anche del ritrovato e rinnovato interesse degli artisti verso la rappresentazione di soggetti religiosi che segna un recupero di temi e momenti della grande arte del passato reinterpretati e rivissuti alla luce di una moderna sensibilità. D’altra parte se i grandi artisti del passato, pur con limiti e restrizioni dovute ai tempi, sono stati capaci di esprimere se stessi attraverso la rappresentazione delle sacre storie (pensiamo, fra tutti, a Caravaggio) ciò è avvenuto perché in tali storie si racchiudeva il mondo interiore dell’artista sia che rappresentasse le vite dei santi, ricche di umanità e di spunti attuali, che episodi del Vecchio e Nuovo Testamento. Caravaggio, l’artista per eccellenza rivoluzionario per tecnica e temi, espressione della religiosità controriformistica, maledetto e rifiutato, è una dimostrazione di quanto fosse possibile trasfondere nelle historiae la propria interiorità più tempestosa al di là delle Regole del Concilio di Trento che di arte discusse nella XXV Sessione del 3 e 4 dicembre 1563, ribadendo il ruolo e la funzione pedagogica svolta dall’arte e dagli artisti (“Questo, poi, cerchino di insegnare diligentemente i vescovi: che attraverso la storia dei misteri della nostra redenzione, espressa con le pitture e con altre immagini, il popolo viene istruito e confermato nel ricordare gli articoli di fede e nella loro assidua meditazione. Ed inoltre, che da tutte le sacre immagini si trae grande frutto, non solo perché vengono ricordati al popolo i benefici e i doni che gli sono stati fatti da Cristo, ma anche perché nei santi sono posti sotto gli occhi dei fedeli le meraviglie e gli esempi salutari di Dio, così che ne ringrazino Dio, cerchino di regolare la loro vita e i loro costumi secondo l’imitazione dei santi, siano spinti ad adorare ed amare Dio e ad esercitare la pietà”) e delle successive riflessioni di Gabriele Paleotti () e di e Federico Borromeo.
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