Nucera: “Solidarietà ai medici di continuità assistenziale della Locride”

La riduzione delle postazioni di guardia medica nel territorio della Locride a seguito di decisioni assunte autonomamente dai vertici aziendali dell’As 9, ha prodotto effetti devastanti per la popolazione e per gli operatori sanitari, inducendo i Sindaci dei comuni interessati a ricorrere in ultima istanza all’Autorità giudiziaria, richiedendo a gran voce la revoca di un provvedimento che evidenzia in tutta la sua gravità la logica perversa e fortemente penalizzante per i cittadini e per la comunità jonica, che è a fondamento di tali scelte. Il governo di centrosinistra, mortificando i bisogni delle fasce deboli e della società civile, consente agli enti subregionali direttamente controllati, di adottare provvedimenti che incidono direttamente sui livelli essenziali di assistenza sanitaria, determinando di fatto disagi gravissimi ai cittadini dei comuni interessati, anche in violazione delle norme costituzionali e di una serena garanzia di diritti della Salute. Nella discrezionalità più assoluta, in regime di libero arbitrio e senza un minimo di attività di programmazione, la dirigenza sanitaria dell’azienda locridea, offuscata dal calore estivo, ha deliberato provvedimenti non solo in violazione alle regole del “buon senso” ma anche in violazione alle più elementari norme di diritto : sia in tema di garanzia di assistenza sanitaria per i cittadini sia nell’ambito di una giusta programmazione per la distribuzione delle risorse umane all’interno di specifiche attività, per compiti e funzioni, dell’apparato sanitario. Ed il caso che ha coinvolto venti medici di continuità assistenziale operanti nelle strutture territoriali della Locride è a dir poco emblematico. I medici in questione, da oltre un decennio assoggettati per esigenze della Azienda sanitaria al regime contrattuale delle guardie mediche, sono stati riconosciuti “non idonei al servizio di continuità assistenziale ma idonei a mansioni alternative ed adibiti ad attività sanitarie territoriali perché affetti da gravi patologie”, con sentenza in data 23 aprile 2008 del tribunale di Locri e ulteriormente confermati da commissioni mediche predisposte dalla stessa direzione aziendale, che con pervicace accanimento sperava di poter ribaltare, nel marzo 2009, sia le decisioni dei giudici che la determinazione di diagnosi accertate e confermate da illustri professionisti medici. L’accanimento costante della dirigenza aziendale, ingiustificato e senza alcuna logica gestionale, si esplicava con un recentissimo atto deliberativo, in sfregio alla morale amministrativa e al buon governo, disponendo per questo personale sanitario provvedimenti penalizzanti che violano anche le norme del diritto. Dopo tutti i danni causati dalla gestione governativa sulla sanità regionale e le allucinanti decisioni assunte dai vertici dell’As 9, è opportuno invitare la dirigenza aziendale a revocare la delibera n. 579 del 4/09/2009 e aprire un tavolo di confronto con il Consiglio Regionale e la Conferenza dei Sindaci della Locride ,affinché assieme possano trovarsi soluzioni non solo per questa specifica problematica ma anche per tutto il malessere gestionale che serpeggia nel territorio, come la non risolta questione delle graduatorie dei medici di medicina generale. La salute dei cittadini è un bene troppo prezioso per lasciarlo in balia di provvedimenti estemporanei e senza logica programmatoria. Per questo, ancora una volta siamo costretti a schierarci a favore dei lavoratori per stigmatizzare arbitrarie decisioni che favoriscono soltanto tensioni sociali, preoccupazioni e assenza di garanzia in un settore ove la serenità e la fiducia nei rapporti è essenziale per la convivenza civile.

On. Giovanni Nucera
Consigliere Regione Calabria

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