Palermo. Arrestato dai Carabinieri il “ladro di crocifissi”

Palermo. Poco dopo le 13:00 di oggi i Carabinieri di Capaci sono stati contattati telefonicamente dal sacerdote della locale chiesa di San Rocco, il quale ha riferito che un individuo stava cercando di entrare in modo fraudolento nella propria abitazione adiacente la chiesa. La pattuglia dei Carabinieri di Capaci, in servizio per controllo del territorio, giunta sul posto, ha bloccato un uomo di 60 anni, di Carini. Si è proceduto così alla perquisizione personale e locale dell’autovettura del malfattore; perquisizione che ha consentito il rinvenimento di chiavi, passepartout, grimaldelli e un coltello.

L’uomo aveva affinato la tecnica sul campo, colpo dopo colpo, tanto da diventare un “professionista del furto in sacrestia”, così è stato definito, a seguito delle decine di furti ai danni di chiese della provincia palermitana.

Nella sua trappola, da anni, cadevano sacrestani e prelati che impietositi dal suo vittimismo e dalle richieste di aiuto messe in atto, appena si distraevano, consentivano all’uomo dopo aver fatto un giro per la chiesa di far sparire preziosi e denaro.

Diversi i colpi attributi all’uomo, volto già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti per furto e reati contro il patrimonio compiuti sulle alte madonie, nei comuni di Bompietro, Castellana Sicula e Polizzi Generosa, ma anche nei comuni di Partinico e Camporeale.

Gli oggetti trafugati andavano dai quadri agli oggetti sacri nonché al denaro contenuto nelle cassette per le offerte per finire agli effetti personali dei prelati.

Negli anni il sessantenne si è specializzato, pianificando nei dettagli le fasi dei colpi. La pianificazione aveva inizio quando si recava sul posto per effettuare un primo sopralluogo e solo successivamente, dopo la conoscenza approfondita e l’organizzazione minuziosa delle fasi del furto, tornava per compiere l’azione.

I Carabinieri, nel corso della perquisizione dell’autovettura dell’uomo, hanno rinvenuto un coltello di tipo proibito ed hanno ancora riscontrato che il tagliando assicurativo era palesemente falso procedendo poi al sequestro del veicolo.

L’uomo dopo le formalità di rito è stato associato presso le camere di sicurezza della Caserma di Carini, in attesa della direttissima così come disposto dal pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Palermo.

Exit mobile version