E’ inaccettabile ed ingiustificata la decisione, avallata dal Sindaco e assunta dalla Dirigente della scuola media Salvemini-Ierace, da cui le scuole Villa, Belà, Catena oggi dipendono, la quale senza nessuna valida e plausibile ragione ha ritenuto di sospendere un punto di erogazione del servizio scolastico pubblico, esistente da oltre mezzo secolo. Infatti gli elenchi del Ministero, in base all’ultimo dimensionamento scolastico, stabiliscono il mantenimento in vita della scuola Villa, che ha confermato per l’anno scolastico 2009/2010, il numero di iscrizioni dell’anno precedente, esattamente 14 alunni con la formazione di due classi. Ci siamo battuti, nell’ambito di un piano per il dimensionamento scolastico che complessivamente non abbiamo condiviso per i tagli eccessivi, col risultato di riuscire a spuntarla, almeno su Polistena, evitando la chiusura delle scuole Villa e Belà. Con questa operazione, è stata ristabilita dopo quindici anni, una situazione paradossale che si era venuta a creare in passato, che accorpava due scuole operanti nel territorio di Polistena Villa e Belà alla Direzione di San Giorgio Morgeto. Oggi queste due scuole sono state finalmente restituite al patrimonio dei cittadini di Polistena. Lo abbiamo fatto, con l’opposizione dell’Amministrazione Comunale di Polistena, anche per salvare il posto di lavoro al Dirigente scolastico della scuola media che avrebbe dovuto perdere l’autonomia dell’istituzione scolastica perchè al di sotto dei 500 alunni. Per tali ragioni è inverosimile l’atteggiamento della Dirigente, assunto con la complicità del Sindaco il quale nei giorni scorsi ha messo a disposizione operai e mezzi del Comune, per trasferire altrove arredi, banchi, e materiale della scuola Villa. Con la chiusura della scuola Villa verrebbero meno due classi, che significano almeno tre posti di lavoro in meno: due posti di insegnante e uno di bidello. Come se già non bastassero i tagli voluti dal Governo Berlusconi e dal ministro Gelmini, che ha negato alla Calabria ed ai calabresi circa 5mila posti di lavoro rispetto al precedente anno scolastico. Mentre in altri Comuni italiani e calabresi, fanno iscrivere gli anziani per salvare alcune piccole scuole, è singolare che a Polistena chiuda una scuola non per volontà del Ministero, né per volontà della Regione o della Provincia, ma per capriccio della Dirigente scolastica e del Sindaco. Chiediamo pertanto, l’immediata riapertura della scuola elementare Villa, frutto di una decisione arbitraria, che se perpetrata, profilerebbe una grave responsabilità d’interruzione ingiustificata di un pubblico servizio, che secondo gli indirizzi ministeriali, regionali e provinciali, doveva essere mantenuto.
Michele Tripodi – Assessore Provinciale
Partito dei Comunisti Italiani