Villafranca Tirrena. Condannato per la truffa “dello specchietto”

un fotogramma fornito dai carabinieri
un fotogramma fornito dai carabinieri

Villafranca Tirrena (Messina). Condannato per la truffa “dello specchietto”. Ieri nella mattinata si è tenuto presso il Tribunale di Messina il processo con rito direttissimo per la convalida dell’arresto di un giovane di 22 anni. Dopo la convalida dell’arresto, il Giudice ha ritenuto il giovane responsabile del reato di truffa in concorso, condannandolo alla pena di otto mesi di reclusione ed al pagamento di una multa di 300 euro. Nello specifico, il giovane era stato individuato dai Carabinieri della Stazione di Villafranca Tirrena quale autore della truffa a seguito della denuncia di un automobilista 60enne da cui il giovane, che viaggiava a bordo di un’autovettura Alfa 147, dopo avere simulato la patita rottura dello specchietto esterno della propria autovettura, si era fatto consegnare, a titolo di risarcimento del danno, la somma contante di 100 euro.
La pressante attività di controllo del territorio esercitata dall’Arma, anche nel contrasto dei reati di truffa, ha consentito di smascherare ed assicurare alla giustizia diversi malfattori che con tecniche ormai consolidate, fondate su sofisticati raggiri e simulazioni di ogni genere (l’esempio più eclatante è appunto quello delle truffe dello specchietto), sono riusciti ad intascare con abilità, cospicue somme di danaro che, nel caso in specie, incauti automobilisti hanno consegnato “cash” ai malfattori. Solo negli ultimi due anni, i Carabinieri della Stazione di Villafranca Tirrena hanno scoperto oltre una quindicina di casi di truffa dello specchietto. Lo scorso anno, infatti i Carabinieri della Stazione rivierasca avevano tratto in arresto, a seguito di una complessa attività investigativa, quattro truffatori, tutti della provincia di Catania.

Come emerso dalle indagini dei Carabinieri, le modalità di attuazione e le vittime della truffa risultano sempre le stesse:
– a colpire sono soggetti legati il più delle volte ad organizzazioni criminali, che agiscono singolarmente o in gruppo;
– le vittime sono per lo più automobilisti anziani;
– lo specchietto laterale dell’autovettura di proprietà del malfattore è già predisposto, rotto, di modo che, il ben che minimo urto lo fa distaccare dalla sua sede;
– a volte la richiesta di danaro non è immediata; in diversi casi si è verificato infatti che il truffatore, al fine di rendere più credibile la propria richiesta invita la vittima a compilare il C.I.D. da inoltrare all’assicurazione;
– i malfattori, per chiudere la questione, richiedono somme tra 100 e 150 euro.

In definitiva, i truffatori individuano le proprie vittime incentrando l’attenzione soprattutto sugli automobilisti di una certa età, poi, con tecniche similari, simulano il danneggiamento a seguito di impatto dello specchietto, procedendo alla richiesta di pagamento per il risarcimento del danno patito.

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