Quanti negozi dovranno ancora bruciare prima che scoppi la rivolta civile dei commercianti reggini? Quanti anni di duro lavoro dovranno essere ancora mandati in fumo prima che gli imprenditori della città trovino il coraggio di ribellarsi al racket della ‘ndrangheta? La spaventosa sequenza di attentati di questi ultimi giorni deve suscitare una reazione nella società civile. Nella nostra città si organizzano convegni, per lo più noiosi, su temi spesso improbabili e strampalati. Si sfila, meglio se muniti di fiaccole, a difesa della pace nel mondo, a tutela della condizione femminile, dei bronzi di Riace e di ogni minoranza oppressa nel globo. Giustamente. Ma perché mai, allora, non organizzare una marcia, una fiaccolata, a difesa del commercio e dell’impresa onesta che produce ricchezza e occupazione, tra mille difficoltà, nella nostra città ? È vero. Non è con le sole sfilate che la ‘ndrangheta verrà piegata. Ma il silenzio e l’omertà non hanno mai salvato nessuno. E Reggio, prima della mafia, ha da sconfiggere ancora il proprio silenzio. Che è paura, rassegnazione, senso di impotenza. Che impedisce, soprattutto, ai reggini di scorgere che, in realtà, le cosche, oggi, sono deboli, lo Stato più forte e la città finalmente matura per il cambiamento. Ci rivolgiamo, innanzitutto, ai rappresentati locali delle associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato ecc… ), che spesso hanno levato la loro voce contro il racket. Ai comitati dei commercianti di quartiere e di via. Abbiate l’audacia di fare vostra e rilanciare questa iniziativa. Sfidando l’indifferenza. Troverete al vostro fianco, siamo convinti, più reggini onesti, più giovani arrabbiati di quanto lo sconforto odierno ci faccia credere. Una fiaccolata non ha mai ucciso nessuno. E spesso ha dato sollievo e coraggio a tanti. Il silenzio ci uccide tutti ogni giorno.
Francesco Spanò
Presidente provinciale Giovane Italia – Pres. Prov. Azione Giovani