Energia. La Giunta regionale ricorre alla Corte costituzionale

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La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente Domenico Cersosimo, ha deciso, nella riunione di ieri, di proporre ricorso alla Corte Costituzionale avverso l’art.25, comma 2, lettera g) delle legge n. 99 del luglio scorso avente ad oggetto “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”. In particolare con l’art. 25 il Governo “è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, nel rispetto delle norme in tema di valutazione di impatto ambientale e di pubblicità delle relative procedure, uno o più decreti legislativi di riassetto normativo recanti la disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché dei sistemi per il deposito definitivo dei materiali e rifiuti radioattivi e per la definizione delle misure compensative da corrispondere e da realizzare in favore delle popolazioni interessate”. L’articolo prevede, poi, che la delega è esercitata nel rispetto di alcuni principi e criteri direttivi: “previsione che la costruzione e l’esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare e di impianti per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi o per lo smantellamento di impianti nucleari a fine vita e tutte le opere connesse siano considerati attività di preminente interesse statale e, come tali, soggette ad autorizzazione unica rilasciata, su istanza del soggetto richiedente e previa intesa con la conferenza unificata di cui al Decreto 281/97, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti”. La Giunta facendo, quindi, riferimento anche al combinato tra lo stesso articolo e l’articolo 26, che parla dell’attività del Cipe nella stessa materia, osserva che le Regioni vengono, così, escluse dall’iter decisionale relativo alla localizzazione degli impianti, sia nell’elaborazione dei decreti attuativi della delega, sia negli iter autorizzativi immediatamente efficaci e che il Governo, così stando le cose, può “procedere con la sola intesa con la Conferenza Unificata, per quanto riguarda la costruzione e l’esercizio di tutti gli impianti del ciclo di produzioni elettrica nucleare e delle opere connesse”. Sulla base di questi elementi l’esecutivo ha deliberato di autorizzare la “proposizione del ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale per l’impugnazione, in “via principale, ex art. 127, comma 2, Cost., dell’art. 25, comma 2, lettera g) della legge 23/7/2009 n. 99.

Ufficio stampa Regione Calabria

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