Reggio Calabria. Il vice dirigente della Squadra Mobile, il vice questore aggiunto Renato Panvino, da lunedì mattina assumerà lincarico di dirigente del Commissariato di Taormina (Messina). Si tratta di un incarico di altro prestigio, quello di Taormina è il Commissariato più importante dell’Italia meridionale, che aggiunge un ulteriore tassello a una carriera tutta da incorniciare. Nella qualità di vice dirigente della Squadra Mobile, nonché di dirigente della Sezione Criminalità Organizzata, a stretto contatto con i vertici del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, il vice questore aggiunto Renato Panvino ha mietuto successi di risonanza internazionale nella lotta alla ‘ndrangheta di entrambe le coste in provincia di Reggio Calabria.
Fine conoscitore delle dinamiche criminali della ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro, Panvino ha legato il suo nome e quello di tutta la Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta dal primo dirigente Renato Cortese, alla cattura di pericolosi latitanti della ‘ndrangheta della Locride, inseguiti fin oltre i confini del Paese, come nel caso dei latitanti di San Luca, catturati in Olanda.
Tra le più recenti operazioni di maggiore prestigio concluse positivamente possono essere ricordate l’arresto di Gianfranco Antonioli, 50 anni, legato alla cosca Pelle-Vottari di San Luca, il quale sebbene non direttamente coinvolto nella strage di Duiburg, avrebbe rifornito di armi la ‘ndrina. E ancora, l’operazione Cent’anni di Storia, contro le cosche della Piana di Gioia Tauro, scaturita dopo l’uccisione del boss Rocco Molè e l’attentato all’imprenditore Antonino Princi. Sul versante jonico, ancora, va ricordata la cattura del boss Antonio Pelle, detto “la mamma” o “vancheddu”, capo della cosca Pelle-Vottari di San Luca, e di Giuseppe Nirta, ricercato per traffico di sostanze stupefacenti e considerato elemento del clan Nirta-Strangio. L’operazione Virus, che ha mantellato la rete del clan del latitante Carmine Alvaro, alias “cupertuni”, capobastone dell’ominima cosca di ‘ndrangheta di Sinopoli. La cattura in Olanda dei latitanti Giovanni Strangio e Francesco Romeo, il primo accusato di essere stato l’organizzatore e l’esecutore materiale della strage di Duisburg, in cui morirono sei persone, il secondo, cognato di Strangio, ricercato per associazione mafiosa.
L’avergli assegnato il ruolo di dirigente di un Commissariato prestigioso quale quello di Taormina rappresenta, da parte del Capo della Polizia e del Ministero dell’Interno, il segno tangibile dell’apprezzamento per il lavoro svolto e del riconoscimento che lo Stato tributa ai suoi migliori servitori. Il neo-dirigente del Commissariato di Taormina si è detto felicissimo della scelta dei suoi superiori ed ha rivolto parole di grande apprezzamento per la città di Reggio Calabria. «Reggio Calabria è una terra eccezionale e i reggini sono un popolo straordinario. Lavorare qui è stato entusiasmante e lascio Reggio Calabria con un bellissimo ricordo che porterò sempre nel cuore».
Fabio Papalia