Reggio Calabria. Indubbiamente la pluralità di opinioni, ma anche i tanti giudizi “in libertà” espressi, “in occasione della nota vicenda del trasferimento dei Bronzi”, sono rivelatori, oltreché di una riconosciuta vivacità culturale della città, di un forte amore per essa, da parte di tutti gli intervenuti.
Vada, dunque, per i facili apprezzamenti tecnici nella delicata materia del restauro dei Bronzi e vada per le avventate valutazioni di natura giuridico – amministrativa, con tanta sicurezza lanciati nella vastità della querelle contro tutto e contro tutti. E sono anche comprensibili le notazioni insinuanti in ordine alla strana coincidenza cronologica tra la emissione della sentenza del Consiglio di Stato (che andrebbe letta per intero…) ed il già programmato trasferimento dei Bronzi.
Tutto è dunque plausibilmente ammissibile sull’onda del risentimento, ma non, caro Ivan Tripodi, l’idea che oggi dovremmo certificare la morte della nostra città e quindi la consequenziale proclamazione del lutto cittadino. Quanto silenzio e quanto oblio hanno ammantato i poveri Bronzi in trenta anni di presenza nel Museo di Reggio. Quanta noncuranza, da parte della Regione Calabria a fronte delle prospettive straordinarie di valorizzazione delle eccellenze nei grandi circuiti internazionali, del turismo nel bacino del mediterraneo.
La conferenza stampa del Sindaco Giuseppe Scopelliti e della Sovrintendente Bonomi hanno, sì, comunicato una decisione ministeriale “già adottata” ma innegabilmente, è stata prestata doverosa attenzione per le differenziate proposte emerse nel dibattito cittadino con particolare riferimento anche alla prospettiva della effettuazione del restauro “in loco”. Ciò anche in considerazione della esistenza nella nostra Università di uno specifico corso di laurea che gode del riconoscimento corale in ambito accademico nazionale.
Orientamenti, proposte, suggerimenti che la Sovrintendente assicura saranno portate all’attenzione ministeriale. Il Sindaco ha comunicato ancora che le ipotesi – anch’esse emerse nel dibattito cittadino – della localizzazione dei Bronzi, al termine del restauro, in siti cittadini (fino al marzo 2011) e cioè Palazzo Zerbi, Palazzo della Regione e Pinacoteca civica saranno coralmente e serenamente vagliate con riferimento agli insuperabili parametri della sicurezza e della fruibilità dei Bronzi, beni dell’umanità intera, nella nostra città. Con fermezza e concorde opinione è stato assicurato – con assunzione di gravi responsabilità politiche per il Sindaco – l’immediato ritorno a Reggio dei Bronzi, comunque al termine del restauro, ove effettuato, nel Centro restauro di Roma.
Ed allora perché lutto cittadino? Perché tanto radicalismo di pensiero ed assolutezza di propositi, che occorre dirlo, rivelano atavica chiusura al civile dialogo, pur con dure contrapposizioni di idee e di proposte. Altrettanto davvero incomprensibile, a fronte della posizione di ascolto assunta dai livelli istituzionali, appare il tono di preoccupante prospettiva – paventata dall’assessore Naccari – di una emergenza di un maxi contenzioso riconnesso ad una presunta clausola nel bando di gara di restauro di Palazzo Piacentini.
È ben noto ai commentatori giuristi che l’eventuale proposizione di ricorso da parte di imprenditori esclusi, non produrrà assolutamente la sospensione dei lavori, come erroneamente sostenuto, bensì – a norma delle nuove previsioni in materia di appalti – soltanto l’eventuale riconoscimento di danni documentalmente comprovabili.
Ed allora: niente feste ma neanche lutti bensì concorde vigilanza sul rispetto di tempi nonché sollecitazione costante degli amministratori locali e nazionali perché dalla emergenza attuale si schiuda una straordinaria opportunità di rilancio del Museo Nazionale Archeologico della nostra città, finora irresponsabilmente negretto dalle autorità governative nazionali e regionali.
Luigi Tuccio
Coordinatore comunale Pdl