Reggio Calabria. La massima unità delle forze politiche e sociali, dei movimenti e dei cittadini che si oppongono al trasferito dei Bronzi di Riace e alla clonazione, è fondamentale. Da questa dipende la speranza di vincere la sfida. Un’unità nella diversità, che prescinde dai percorsi intrapresi da ogni singolo soggetto, dalle differenze d’impostazione strategica e finanche dalle posizioni discostanti assunte nel recente passato; che è mossa dalla volontà di erigere un fronte comune contro questo scippo, l’ennesimo ai danni di Reggio e della sua popolazione. Questa volta il rischio è tangibile come non mai: tutto è pronto per attivare la macchina organizzativa e mediatica del trasbordo dei due guerrieri. I generali romani stanno coordinando le operazioni a distanza e gli ascari locali preparano accuratamente il terreno. In questo quadro, le divisioni non fanno altro che rendere più agevole il loro compito. Non possiamo uscire sconfitti e malconci da questo scontro frontale: il “furto” dei Bronzi di Riace costituirebbe una pietra tombale per ogni ipotesi di valorizzazione sostenibile del nostro territorio. Nei mesi scorsi, solo poche forze hanno portato fino in fondo la lotta contro il tentativo di Berlusconi e Bondi, avallato da Scopelliti, di esporre i Bronzi al G8. I tanti “no” iniziali si sono via via diradati, cedendo il posto a possibilismi tatticistici: alla fine in piazza sono rimasti soltanto Prc, Pdci, gli Amici di Beppe Grillo e singoli cittadini ben determinati. Per fortuna, ma anche grazie a quella mobilitazione, il pericolo è stato in parte tamponato, rinviato. Ma dobbiamo trarre esempio dalla suddetta esperienza: senza compattezza, coordinamento tra tutti i soggetti in campo, mobilitazione di massa e fuoriuscita dell’intellighenzia cittadina dallo stato d’ignavia, è difficile portare a casa il risultato. Oggi non possiamo permetterci il lusso di ripetere gli stessi errori! Proprio perché memore dei limiti di quella fase, il Comitato che si è opposto all’invio dei Bronzi al G8 ha inteso guardare avanti, mutare le forme di lotta e spostare gli obiettivi, anche aprendosi a nuovi contributi. “Rafforzeremo i legami con i soggetti con cui abbiamo lavorato fianco a fianco in questi mesi, ma anche porgeremo la mano a chi non ha preso parte a questa battaglia oppure, in buona fede e non per piaggeria, si è schierato dall’altra parte, magari perché convinto di fare del bene alla città e ai Bronzi. Siamo pronti a interloquire con chiunque e a sommare le nostre proposte con le altre formulate per valorizzare i Guerrieri, il Museo della Magna Grecia e la nostra città”, ha scritto in un comunicato stampa il Comitato, prima di annunciare la sua riorganizzazione. E’ quella la rotta. Già nei giorni scorsi si sono tenute delle prime iniziative contro la trasferta romana. Altre sono in programma per questa settimana e più in là nel tempo. Ognuna di queste ha dato e darà un contributo all’obiettivo che ci unisce. Consideriamole tutte un punto di partenza, in vista di una grande manifestazione di popolo che attraversi le principali vie della città fino al Museo nazionale e che, finalmente, veda protagoniste tutte le forze contrarie al trasferimento dei Bronzi e alla clonazione: un corteo che parli alla città intera e faccia sentire il fiato sul collo ai nuovi nemici di Reggio.
Omar Minniti
Consigliere provinciale Prc