Reggio Calabria. “No al trasferimento dei Bronzi di Riace a Roma ed immediata chiarezza sui lavori di ristrutturazione del Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria”. A sottolinearlo, Michelangelo Tripodi, segretario regionale del PdCI. “Noi poniamo due questioni –dice Tripodi – perché siamo preoccupati che al danno della partenza senza ritorno dei Bronzi da Reggio Calabria, che sarebbe una perdita inestimabile dal punto di vista culturale e turistico per la città, si unisca la beffa di una chiusura del museo che potrebbe diventare assai più lunga del previsto”. “Dalle notizie che abbiamo e sono notizie assai fondate – ha aggiunto Tripodi – pare infatti che non ci siano nemmeno i fondi per completare i lavori di ristrutturazione del museo. Il rischio è quindi quello che si apra un cantiere senza sapere quando esso sarà chiuso e quindi che la chiusura del museo prevista a partire dal prossimo 1 novembre avvenga totalmente al buio senza che sia stata comunicata la data di conclusione dei lavori e di riapertura del museo” . “Siamo fortemente preoccupati per questo andazzo e chiediamo, pertanto, che il ministro Bondi faccia subito chiarezza su una vicenda che rischia di assumere contorni inquietanti”. “Non vorremmo che per il Museo Nazionale di Reggio Calabria si ripetesse la triste storia del teatro comunale Francesco Cilea che fu chiuso per tantissimi anni e solo grazie alla determinazione e al coraggio del sindaco Italo Falcomatà fu restituito alla città”. “Noi non possiamo accettare l’idea – ha affermato ancora Tripodi – che ad inizio novembre si chiuda il museo per aprire il cantiere senza avere garanzia sulla certezza dei finanziamenti”. “Se il museo deve chiudere occorre preventivamente sapere se ci sono le risorse finanziarie necessarie per garantire l’effettuazione dei lavori previsti: questa per noi rappresenta una pregiudiziale insuperabile. Ovviamente ancora attendiamo di sapere chi e perché ha cambiato il capitolato d’appalto originale che prevedeva tra le clausole fondamentali dei lavori che i bronzi sarebbero stati fruibili e visitabili anche durante il periodo di ristrutturazione del museo”. “Parliamoci chiaro – ha sottolineato Tripodi – qui pare ci si trovi di fronte al gioco delle tre carte . Un gioco in cui i Bronzi di Riace se ne devono andare e in cui si chiude il museo ma non si sa per quanto”. “Non vorremmo quindi – ha concluso Michelangelo Tripodi – che il museo nazionale della Magna Grecia facesse la stessa fine di altre opere incompiute e che tutto questo autorizzasse e legittimasse una partenza dei Bronzi che rischia di essere senza ritorno”.
Ufficio Stampa PdCI Calabria