San Martino delle Scale (Palermo). Rivolgo al Signor Presidente del Senato il più sentito ringraziamento per aver voluto conferire con la Sua presenza, solennità e prestigio a questo evento, testimoniando ancora una volta la costante attenzione riservata alle vicende dell’Arma dei Carabinieri. Un caloroso benvenuto a S.E. l’Arcivescovo di Palermo, la cui vicinanza spirituale ci è sempre di grande conforto nell’affrontare le difficoltà quotidiane.
Al Signor Vice Comandante Generale il deferente saluto di tutti i carabinieri del Comando provinciale di Palermo. La Sua partecipazione ci gratifica nel nostro costante impegno e costituisce ulteriore stimolo ad operare con sempre maggiore entusiasmo.
Agli Onorevoli Parlamentari, ai rappresentanti della Magistratura, delle altre Forze dell’ordine e delle associazioni antiracket, alle Autorità civili e militari, e ai tanti cittadini qui convenuti, un sentito ringraziamento per la Loro attestazione di stima e considerazione. All’Associazione Nazionale Carabinieri, sempre presente nei momenti più rilevanti della vita istituzionale, e agli organi della Rappresentanza Militare la più viva riconoscenza per il fattivo sostegno. Un saluto particolare rivolgo alla “madrina” della cerimonia, la gentile Signora Rosalia, moglie del Vice Brigadiere Domenico Intravaia, caduto a Nassiryha il 12 novembre del 2003 e insignito della “Croce d’Onore alla Memoria”, cui oggi viene intitolata questa Caserma.
Il vice brigadiere, impegnato nella difficile missione a sostegno della martoriata popolazione irachena, si è prodigato per assolvere il proprio incarico consapevole dei rischi cui andava incontro. Il suo sacrificio resta un esempio indelebile di fedeltà ai valori dell’Istituzione e lo pone nella schiera di quei valorosi alla cui abnegazione tutti i carabinieri ispirano il loro servizio quotidiano, per l’affermazione della legalità in Patria e all’estero. In queste ore un altro militare siciliano caduto in Afganistan nell’adempimento del dovere ritorna per trovare sepoltura nella sua città natale. Noi carabinieri di Palermo siamo vicini al dolore dei familiari e condividiamo la tristezza dei commilitoni dell’Esercito.
Un sentito ringraziamento al Signor Prefetto di Palermo che, oltre ad essere per noi carabinieri punto di riferimento operativo, ha contribuito alla realizzazione di questa caserma di proprietà del Fondo Edifici per il Culto del Ministero dell’Interno. Risultato conseguito grazie alla stretta sinergia con le Amministrazioni regionale e comunale che hanno messo a disposizione le necessarie risorse tecniche e finanziarie. La nuova struttura risponde all’esigenza di potenziamento del dispositivo di sicurezza dell’Arma nel monrealese.
L’obiettivo è di rafforzare – nel quadro di uno stretto coordinamento con le altre Forze dell’ordine – quel modello di “protezione ravvicinata” che la Stazione Carabinieri realizza da sempre, ponendosi in “presa diretta” con l’effettiva domanda di sicurezza della popolazione. Per questo, la Stazione Carabinieri resta il perno dell’organizzazione dell’Arma, in grado di garantire – in sistema con le altre componenti operative – il presidio del territorio e la conoscenza delle dinamiche criminali, svolgendo un ruolo insostituibile di vera e propria “rassicurazione sociale”. L’efficacia di questo modello è testimoniata dai risultati conseguiti nel tempo, in una lotta incessante contro le insidie portate dalla criminalità predatoria e contro la virulenza della criminalità organizzata.
Nella provincia di Palermo, solo nell’anno in corso sono state denunciate circa 6.000 persone, tratte in arresto oltre 1.100 di cui ben 215 per reati di mafia. Tra le attività di maggior rilievo ricordo l’operazione “Perseo” – condotta congiuntamente dal Nucleo Investigativo di Palermo e da quello di Monreale – che nel dicembre scorso ha portato in carcere oltre 100 mafiosi ritenuti responsabili della riorganizzazione della “cupola provinciale” di cosa nostra, quell’organismo criminale che negli anni ’90 decise la “stagione delle stragi”. Questi risultati sono il frutto di un impegno senza riserve portato avanti con sacrificio e responsabilità, superando le quotidiane difficoltà che connotano l’essere Carabiniere in una realtà complessa come quella palermitana.
Di queste difficoltà sono una sofferta testimonianza i nostri caduti cui rivolgiamo un commosso pensiero. Tra essi, sento il dovere di ricordare le figure del Capitano Emanuele Basile e del Capitano Mario D’Aleo, indimenticati Comandanti della Compagnia di Monreale, e dei loro stretti collaboratori App. Giuseppe Bommarito e Car. Pietro Morici. Allora la mafia, sentendosi minacciata dall’azione investigativa dei Carabinieri di Monreale, volle stroncare con inaudita barbarie quell’iniziativa operativa. “Cosa nostra”, tuttavia, non è riuscita ad annullare gli ideali di quei martiri, che continuano ad alimentare la nostra motivazione e danno forza alla nostra azione quotidiana. Nessun Carabiniere, oggi come allora, verrà meno a questo impegno di tutela sociale e anche la caserma di San Martino, che tra poco inaugureremo, saprà essere per questo territorio una sicura “risorsa di legalità” e un indefettibile “patrimonio” di questa comunità.
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