Reggio Calabria. Insieme al collega Chiarella avevamo presentato una proposta di legge che era finalizzata all’abolizione del cosìddetto “listino”. Un istituto non sempre utilizzato per raggiungere gli obiettivi che in effetti consente. Dopo le prime dichiarazioni unanimi di consenso per la proposta si registra oggi un evidente silenzio.
Certo, l’abolizione del listino non sarebbe una soluzione incostituzionale come altre in materia elettorale, ma questo non vuol dire che il Consiglio non debba per questo procedere. La soluzione invece conferisce semmai un tasso di democraticità maggiore al sistema. Alle volte, però si ha l’impressione che le cooptazioni tanto criticate nella legge nazionale per eleggere i deputati ad alcuni piacciono mentre ad altri non dispiacciono.
Avevo apprezzato il tono addirittura ieratico con cui qualcuno per beneficiato dal listino stesso aveva comunicato urbi et orbi la propria ferma intenzione di arrivare a qualificare la legge ed abolire il listino. Mi sembra di poter rilevare un rallentamento-addormentamento della spinta propulsiva e della forza che scorreva potente nelle vene di alcuni. Il tempo mi darà torto? Lo spero.
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