Reggio Calabria. La Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani sarà in piazza il 24 ottobre ad Amantea, al fianco di tutte le associazioni, movimenti e singoli cittadini che manifesteranno per la difesa della propria terra. La situazione che la Calabria si sta trovando ad affrontare non ha precedenti, così come è inconcepibile l’immobilismo e la “latitanza” del governo in questa questione. Oggi la cosa più importante è dare ognuno il proprio contributo, senza ansie da prime donne, ma con la consapevolezza che la lotta che va intrapresa è la lotta di tutti i calabresi, di tutti noi ai quali oggi viene negato non solo il diritto al futuro, ma anche il diritto al presente. Le grandi industrie del mondo e del nord del paese, che spesso ci hanno tacciato di parassitismo, hanno per anni utilizzato la nostra terra come una ”discarica a cielo aperto” e oggi tutti noi pretendiamo risposte. La giornata del 24, indetta dal “Comitato De Grazia”, insieme ad associazioni e sindacati, rappresenta per noi, giovani militanti comunisti del PdCI, una data importantissima. Per questo motivo, durante la III Conferenza Nazionale della FGCI che si è conclusa il 18 ottobre a Foligno, i delegati calabresi alla conferenza hanno proposto e fatto approvare un ordine del giorno di supporto e solidarietà alla manifestazione di Amantea. Grazie a questo contributo saranno presenti alla manifestazione delegazioni della FGCI delle regioni più vicine. Inoltre l’esecutivo regionale della giovanile del PdCI, ha avviato una campagna di supporto e pubblicizzazione dell’evento tramite la produzione di un volantino che varrà distribuito a partire da domani in diverse città e paesi della Calabria. In questo momento nessuno di noi è esente dal dare il massimo per la riuscita della manifestazione di Amantea, di fronte a quello che potrebbe essere un disastro ambientale senza precedenti, i cittadini calabresi devono chiedere chiarezza! Il ritrovamento della “Cusky” davanti alle coste di Cetraro e le dichiarazioni del pentito Fonti fanno temere che siano decine le così dette “navi a perdere” cariche di veleni, disseminate sulle coste calabresi. Le conseguenze sono già disastrose per l’occupazione e lo saranno sempre di più, colpendo al cuore il sistema economico calabrese. Per non parlare delle possibili conseguenze sulla salute delle persone che vivono nelle zone potenzialmente inquinate! Il governo nulla sta facendo per evitare tutto questo ed oggi è necessario che la popolazione calabrese alzi la testa e la voce in difesa della propria salute e del proprio territorio. chi ama la calabria scenda in piazza! Nessuno può più fare finta di non vedere e mentre in Italia si ricomincia a parlare di nucleare, scopriremo forse delle vecchie e pericolose scorie sui fondali calabresi? Al di la delle singole questioni, quello che per noi è evidente, che le politiche ambientali degli ultimi anni, in Italia, sono state subordinate e compresse da una logica liberista, di produzione e sviluppo ad ogni costo, travolgendo anche l’ambiente. Le lotte per la difesa del territorio sono diffuse dal nord al sud del paese, dal “No Tav” al “No Ponte”, e rappresentano l’opposizione alle posizioni capitaliste che creano una contraddizione tuttora insoluta anche tra ambiente e produzione. In altre parole, fino a quando l’economia e il denaro, conteranno più della persona, come adesso, ci saranno altre Cetraro, in altre parti d’Italia e del mondo. Oggi noi, da comunisti, vogliamo riaffermare, che l’uomo, la sua salute e la sua vita hanno un valore che va ben oltre la convenienza di qualsivoglia azienda, che con il bene placido e la collaborazione della ‘ndrangheta, nel sotterrare o buttare in mare i propri scarti di produzione. La voce dalla FGCI, ad Amantea, si alzerà anche per questo, contro quegli industriali e quei mafiosi che hanno aggredito la nostra terra e rappresentano i veri e più pericolosi “scarti” da smaltire, per una Calabria consapevole e pulita che riprende a pieno titolo possesso di se stessa.
Luca Lombardi – Coordinatore regionale FGCI