E’ stato presentato al pubblico il nuovo volume realizzato con il patrocinio del Consiglio regionale della Calabria. Il libro, scritto dall’architetto Enzo Spanò, si intitola “La Via Annia Popilia in Calabria. Rilievo e ricostruzione” ed è edito da Laruffa. La sobria iniziativa si è svolta ieri sera nella sala “Green” di palazzo Campanella ed ha visto la partecipazione del presidente dell’Assemblea legislativa Giuseppe Bova, dell’autore, dell’editore e del dott. Domenico Raso, che ha illustrato l’opera. “Questo pregevole lavoro – ha spiegato l’on. Bova – ci riporta ad una fase storica assai antica e ha il merito di mantenere viva la memoria del passato: senza di quella saremmo privati delle nostre radici più profonde e dei punti di riferimento che hanno consentito alle nostre comunità di vivere per millenni con spirito di coesione e con un senso profondo di sicurezza”. Secondo il presidente del Consiglio regionale, “oggi le giovani generazioni sono assalite e pervase dalla paura del futuro. Ma l’antidoto c’è. E’ il “di più” di conoscenza che puo’ venire alla nostra società dai giovani studiosi, dai ricercatori e dalle professionalita’ di valore che rappresentano una delle maggiori ricchezze di questa regione. Le risorse umane e l’inimitabilità del territorio costituiscono il grande giacimento da sfruttare per costruire in Calabria un futuro di sviluppo sostenibile, giustizia e benessere sociale”. “Il libro, assai curato, è il frutto di una ricerca appassionata e davvero fuori dal comune – ha detto ancora il Presidente -. L’architetto Spanò consegna alla comunità calabrese il risultato di un lavoro scrupoloso, difficilissimo e durato quasi cinque anni, che ci consente di ricostruire il tracciato e la storia della prima strada consolare nel territorio della nostra regione. Viene così ridisegnata l’intera Via Popilia, che in molti tratti era stata quasi completamente cancellata dal tempo, specie in provincia di Reggio. Il grande merito dell’autore – ha aggiunto – è stato quello di aver caparbiamente ricercato e trovato, facendosi guidare soprattutto dalle fonti storiche, il tracciato della vecchia strada consolare. Lo ha fatto in condizioni avverse, a volte proibitive, per le asperità che caratterizzano il territorio calabrese, percorrendo molti chilometri a piedi. Il testo, le fotografie, le stesse cartine topografiche che arricchiscono questo volume ci inducono a sottolineare uno dei maggiori pregi dei Romani di quell’epoca: la maestria nel campo della logistica”. Poco prima della presentazione del libro, sempre nella sala “Green”, è stata inaugurata una mostra, in cui sono esposti documenti ed immagini che, partendo dai più importanti reperti storici venuti alla luce nel corso degli anni, spiegano l’impegnativo sforzo ricostruttivo messo in atto dall’autore.
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