Pd. Bova: “Con la lista “Bersani – Guccione 09” si cambia davvero”

bova-listepd

Reggio Calabria. «Con la lista “Bersani – Guccione 09” l’obiettivo che ci prefiggiamo è cambiare. Cambiare davvero. Perché, con il Pd che vogliamo noi, Reggio, la Calabria e il Sud diventeranno la principale risorsa per risollevare le sorti dell’Italia». Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, nel presentare questa mattina a Reggio le liste in corsa per le primarie del prossimo 25 ottobre. Bova ha spiegato, innanzitutto, il motivo della rinuncia, sulla lista, al simbolo e alla denominazione del movimento “A testa alta”: «Abbiamo un grande obiettivo da realizzare, quello di raggiungere tutti assieme la vittoria congressuale. In questo senso, non è importante da dove veniamo ma dove vogliamo andare. Ciò non toglie che noi siamo e restiamo “A testa alta”».
Il Presidente ha sottolineato il valore della stessa denominazione della lista “Bersani – Guccione 09”: «Quel numero, che rappresenta l’anno 2009, scandisce un nuovo punto d’inizio per il Partito Democratico, con l’avvio di un percorso in cui i reggini e i calabresi onesti e di buona volontà siano protagonisti di un’altra storia. Una storia – ha aggiunto – che veda il Paese capace di realizzare un nuovo miracolo, dopo quello del secondo Dopoguerra. Allora i calabresi e i meridionali ne furono artefici, ma per farlo dovettero emigrare. Oggi, con il Pd che già stiamo facendo nascere, siamo convinti che la svolta per il futuro dell’Italia arriverà da Sud, dall’impegno dei meridionali nella loro stessa terra».
Nel corso della conferenza stampa che si è svolta nella sede provinciale dei Democratici, Bova è entrato poi nel merito delle candidature: «Le nostre solo liste popolari: fatte da gente vera, in carne e ossa, che opera nei circoli e sul territorio. Ma sono anche liste unitarie, che rappresentano il trait-d’union della migliore tradizione politica italiana».
Il massimo rappresentante dell’Assemblea di palazzo Campanella, successivamente, ha ricordato la nascita del Partito Democratico attraverso le primarie del 2007: «Sono passati due anni dall’elezione di Veltroni a segretario nazionale. L’unico gol messo a segno dall’ex sindaco di Roma è stato nella porta sbagliata, la nostra, con l’affossamento del governo Prodi. In quel momento noi abbiamo avuto il coraggio di non andare con chi allora era di moda. Noi non siamo ballerini. Siamo coerenti con noi stessi».
«Quanti prima stavano con Veltroni adesso sbandierano il cambiamento. Eppure sono le stesse persone che finora hanno governato il partito. Non esistevano circoli, né sedi, né radicamento sul terrtitorio: era solo un partito virtuale», ha detto ancora Bova che, sul piano programmatico, ha evidenziato quanto già costruito grazie all’azione politica del Pd nato dalle primarie del 25 gennaio scorso: «In campagna elettorale tutti promettono che faranno qualcosa. Noi, invece, ci presentiamo davanti ai cittadini con risultati concreti già raggiunti. Se non ci fossimo stati noi, infatti, nessuno si sarebbe mai sognato di inserire Reggio Calabria tra le città metropolitane. Ed ancora, è stato il Pd reggino nato dieci mesi fa a promuovere la raccolta delle 50 mila firme necessarie per ripristinare le preferenze in questa assurda legge elettorale per il Parlamento. Non è una svolta di poco conto rispetto al Pd di Veltroni e dei suoi corifei. Siamo andati controcorrente – ha proseguito – come sempre abbiamo fatto in passato. E per questo siamo stati orgogliosi di sentire Pierluigi Bersani affermare che la sua priorità è quella di cambiare questa legge che interrompe il rapporto di fiducia tra elettori ed eletti, lasciando alle segreterie romane dei partiti il potere di nominare direttamente i parlamentari».
Sul fronte delle alleanze, il presidente del Consiglio regionale calabrese ha ribadito che «occorre creare una nuova coalizione, che raccolga le esperienze di quanti si oppongono in Parlamento alle politiche lego-nordiste di Berlusconi e intendono proporre una valida e positiva alternativa di governo. Dobbiamo unirci a quelle forze che intendono spendersi per un programma dal profilo riformista e autonomista».

Exit mobile version