“Reggio, città turistica” è indubbiamente uno spot suggestivo, studiato ad arte dall’amministrazione comunale per abbagliare e confondere sul reale impegno del Comune nel realizzare le potenzialità turistiche della nostra città. E’ sufficiente un giro nel centro cittadino per porsi sensati dubbi sull’autenticità e l’efficacia dell’azione della giunta Scopelliti in quello che è un settore strategico per la crescita di Reggio. Non mancano, infatti, i cassonetti trasbordanti immondizia, olezzi vari che coprono abbondantemente il profumo del mare, ratti e blatte che fanno capolino dai tombini per passeggiare sul corso come sul lungomare. Tale ambientazione, direi poco accogliente e turistica, si arricchisce, poi, di ulteriori elementi di degrado. Innanzitutto i quattro gazebo che sulla via Marina bassa fanno brutta mostra di sé, e per la costruzione dei quali il sindaco dovrà rispondere in giudizio per abusiva occupazione del suolo demaniale e per violazione del Codice della Navigazione. A riguardo mi tocca ricordare che sin dall’inizio dei lavori di edificazione dei gazebo, il centrosinistra aveva fortemente sostenuto l’inopportunità di strutture non amovibili e così invasive nel ‘salotto buono’ della città, rimanendo, però, del tutto inascoltato. L’operosità dimostrata dal Comune nell’erigere quei quattro obbrobri architettonici, divenuti da subito piccole discariche a pochi metri dal mare, è mancata, invece, nella necessaria e costantemente rinviata riqualificazione di due strutture che mestamente si affacciano sul nostro lungomare: la Torre Nervi ed il Miramare. A questo proposito, ho recentemente presentato due interpellanze a risposta scritta al primo cittadino per sapere se i due immobili rientrano nella visione funzionale di Reggio, città turistica, con quale ruolo e modalità gestionali. Oppure se sia lecito pensare che l’attuale degrado della Torre Nervi e del Miramare sia strumentale ad altri e misteriosi progetti dell’amministrazione comunale, che non rispondono probabilmente alle esigenze della città ed alla destinazione naturale dei due beni.
IL CAPOGRUPPO DEL PD AL COMUNE
dott. Demetrio Martino