Cetraro (Cosenza). Il presidente della commissione sulle ecomafie, Gaetano Pecorella, subito dopo aver preso visione del video, approntato dalla Procura della Repubblica di Paola, sul relitto affondato al largo delle acque di Cetraro, ha dichiarato che “elementi di sospetto ve ne sono, perché appare una rottura della fiancata della nave, come se ci fosse stata un’esplosione dall’interno verso l’esterno. Non abbiamo ancora elementi per dire, comunque, che quella nave trasportasse sostanze tossiche o di natura ancora più pericolosa. Se qui o sul fiume Oliva ci sono sostanze che non sono riconducibili ad industrie della zona, evidentemente qualcuno qui queste sostanze ce le deve aver portate”. Tuttavia, il presidente della commissione sulle ecomafie, oggi in missione in Calabria, ha precisato che, proprio sulla base dei pochi elementi oggi a disposizione, è quanto mai opportuno adottare un atteggiamento improntato alla massima prudenza, affermando che “la mia impressione é che si è andati un po’ troppo di fretta a lanciare allarmi e a creare problemi alla regione Calabria per ora soltanto su dati da verificare. Ritengo che prima di danneggiare sia l’attività turistica che commerciale, bisogna avere certezze e oggi queste certezze non le abbiamo. Anche perché le dichiarazioni del collaboratore, per certi versi, non trovano conferme. Occorre quindi prudenza ed evitare di creare attorno a questa regione una situazione di allarme che poi verrà pagata anche se magari, domani, accerteremo che i sospetti non sono del tutto fondati o che non vi erano sostanze così pericolose come si ipotizzava. La manifestazione popolare è una giusta presa di posizione per sollecitare l’autorità a fare interventi, ma non deve essere di per sé l’affermazione che certamente quella nave è la nave dei veleni o sia quella di cui ha parlato il collaboratore”.
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