Reggio Calabria. Troppi passeggeri rispetto ai posti disponibili e i pendolari dello Stretto restano ancora una volta a terra. E’ successo stamattina, durante le operazioni di imbarco della corsa delle ore 8:15. Una ventina di studenti universitari, in fila alla biglietteria della stazione marittima reggina, si è vista sollevare davanti agli occhi la passerella di imbarco del mezzo veloce “Tindari Jet” della compagnia di navigazione Bluvia-Rfi (gruppo Ferrovie dello Stato), mentre a bordo gli ultimi passeggeri imbarcati hanno dovuto trascorrere i 35 minuti di navigazione in piedi nei corridoi, perché tutti i posti a sedere erano occupati. Per gli utenti rimasti a terra non è restato altro che aspettare la corsa successiva, prevista per le ore 10:00, o trasferirsi a Villa San Giovanni per usufruire dei collegamenti assicurati dalla Caronte&Tourist. A distanza di più di un anno dall’occupazione durata oltre sette ore dell’aliscafo, in contemporanea con la ripresa a pieno regime dei corsi universitari, ricomincia la “caccia al posto” sulle navi veloci che collegano le due sponde dello Stretto e cova la protesta degli oltre 12 mila pendolari del mare siciliani e calabresi. Intanto domani si pronuncerà il Consiglio di Stato in merito al ricorso presentato dal Ministero dei Trasporti e dal consorzio Metromare dello Stretto (joint venture tra Ustica Lines e Bluvia-Rfi), che hanno impugnato la sentenza dello scorso aprile con cui il Tar del Lazio accoglieva il ricorso della Snav e annullava l’aggiudicazione del servizio circolare di navigazione (meglio noto come Metropolitana del mare) al Conzorzio per anomalie nell’offerta economica, elaborata senza Iva.
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