Patti (Messina). Nell’ultimo weekend, i Carabinieri della Compagnia di Patti, attuando le direttive del Comando Provinciale di Messina, hanno effettuato una servizio coordinato di controllo del territorio che ha visto impegnate numerose pattuglie nei comuni di Patti, Brolo, S. Angelo di Brolo, Gioiosa Marea e Sinagra nel contrasto dei reati cosiddetti predatori. Il primo a finire nella rete dei militari dell’Arma è stato Diego Antonino Ioppolo, farmacista 29enne, nato a Messina e residente a Sinagra, celibe, tratto in arresto dalla Stazione Carabinieri di Sinagra per aver violato gli obblighi impostigli dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale cui è sottoposto. Ioppolo è stato colto a frequentare luoghi di pubbliche riunioni e manifestazioni, contravvenendo alle disposizioni imposte dal magistrato di sorveglianza. Si trova ora al carcere di Gazzi in attesa del rito direttissimo. Ioppolo risulta coinvolto nell’operazione antimafia denominata “Icaro”, condotta dai Carabinieri, nell’ambito della quale, al termine del processo di primo grado, è stato condannato alla pena di 5 anni e 6 mesi di reclusione per il reato di associazione mafiosa.
Tre ragazzi di Sant’Angelo di Brolo sono stati segnalati all’autorità prefettizia poiché trovati in possesso, a seguito di perquisizione domiciliare, di 3 grammi di hashish. Inoltre, S.E., pensionato di Gioiosa Marea di 64 anni, residente in Contrada Fico, e L.G., 41enne nato a Milazzo ma residente a Como, sono stati denunciati dai militari del Nucleo Radiomobile che li hanno colti alla guida delle rispettive autovetture in stato di ebbrezza alcolica rilevata mediante l’etilometro. Nella stessa operazione, un cittadino cubano di 19 anni, domiciliato a Patti, è stato deferito in stato di libertà per guida senza patente e due braccianti agricoli di Sinagra sono stati segnalati all’autorità giudiziaria poiché, a seguito di una perquisizione veicolare, sono stati trovati in possesso di ben 6 coltelli di genere vietato. Infine una cittadina di San Piero Patti è stata denunciata poiché possedeva illegalmente un’ascia non segnalata alle autorità di Polizia.